Le banche in Parlamento: dalle mozioni all’inchiesta

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ROMA (Public Policy) – La settimana parlamentare riparte con le banche e le sanzioni ai vertici colpevoli delle crisi bancarie. Gli occhi sono infatti puntati sull’aula del Senato, dove il Governo, nella persona del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, si presenterà con una mozione che faccia da sintesi alle sette presentate (di Pd-Ap-Aut, centrodestra, Mdp, M5s, Lega, Sc-Ala, Si) che a vario titolo chiedono sanzioni (anche penali) per i vertici delle banche che hanno sfiorato la bancarotta (e salvate dallo Stato) e divieto di vendere strumenti finanziari rischiosi alla clientela retail.

Come anticipato da Public Policy, l’approvazione della mozione del Governo sarà propedeutica a un ipotetico inserimento in legge di Bilancio (o ancora meglio nel decreto fiscale ad essa collegato) di misure che mettano in pratica gli impegni in materia assunti dall’Esecutivo.

Sempre in tema di banche, c’è ancora attesa per la prima riunione della commissione d’inchiesta sulle banche. Giovedì scorso si è ultimata la composizione, con l’indicazione da parte dei gruppi di tutti i 40 componenti (20 deputati e 20 senatori) e Ap che al Senato ha sciolto le riserve indicando il nome del presidente della commissione Esteri Pier Ferdinando Casini. Che, nonostante si sia detto all’epoca contrario alla realizzazione stessa della commissione d’inchiesta, è il pole position per la presidenza.

La commissione si riunirà questo mercoledì alle 14,30 a San Macuto per eleggere il suo presidente. A “sfidare” Casini ci sarà l’ex viceministro all’Economia Enrico Zanetti (Sc-Ala), sul cui nome potrebbero convergere anche i voti dei 5 stelle. Una volta avviati i lavori, la bicamerale d’inchiesta avrà sei mesi massimo, o comunque fino alle scioglimento delle Camere per fine legislatura, per ultimare la propria indagine sul sistema bancario italiano.

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VIC