CAMERA, IL DL FARE DIVENTA LEGGE

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CAMERA, IL DL FARE DIVENTA LEGGE

Per approfondire:

La scheda sul provvedimento

Il dl Fare, dopo 44 ore di ostruzionismo del
Movimento 5 stelle alla Camera (il 26 luglio scorso), un
passaggio (non poco discusso) al Senato e il ritorno a
Montecitorio è stato convertito in legge con 319 voti
favorevoli.

TUTTI I LANCI DI PUBLIC POLICY

DL FARE, RICHETTI (PD): IMPRESE CHIEDONO RIFORME NO RESTO DEI NOSTRI SCONTRINI

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Le imprese non ci chiedono
il resto dei nostri scontrini, ma delle riforme che aiutino
all’accesso al credito. E il decreto va in quest’ultima
direzione. Ci sono 100 milioni per la messa in sicurezza
degli edifici scolastici e le semplificazioni. Questo
decreto risponde solo in parte ai bisogni del nostro Paese,
ed è proprio la consapevolezza del tanto che manca che ci fa
votare con convinzione questo provvedimento”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato Matteo Richetti
(Pd) durante le dichiarazioni di voto al dl Fare.

“Dopo questo provvedimento – aggiunge – bisogna intervenire
subito sul Patto di stabilità interno e sul sistema fiscale
locale. Ma c’è da lavorare anche su problemi di metodo:
inadeguatezza dei regolamenti parlamentari e la follia di
questo bicameralismo italiano”.

DL FARE, SORIAL: GOVERNO NON VA IN FERIE. PERCHÉ TANTA FRETTA DI VOTARE DL?

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Dov’è il presidente Enrico
Letta o il ministro Dario Franceschini che è qui solo quando
si parla di fiducia? Perché se il Governo non va in ferie –
come è stato annunciato – c’è tutta questa fretta di
approvare questo provvedimento? Un decreto kafkiano, dove
non si parla di perseguire l’evasione fiscale, ma che
permette ai Comuni di aumentare l’Irpef”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato M5s Giorgio Sorial
durante le dichiarazioni di voto al dl Fare.

“Quello che abbiamo – aggiunge – è un Governo che cerca di
chiudere in fretta un decreto che scade a fine mese, non si
sa per quale motivo, e rimanda l’esame del provvedimento per
l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Come
Bonnie e Clyde anche i partiti di maggioranza finiranno
assieme”.

DL FARE, LEONE (PDL): LO SCOPO È FAR NASCERE CONTESTO GIUSTO PER CRESCITA

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Il decreto di oggi ha
carattere innovativo e opera in un quadro di compatibilità
finanziaria molto difficile. Lo scopo è quello di uscire
dalla recessione economica. Un provvedimento che non può
immettere risorse o diminuire le imposte, ma mira a far
nascere il contesto giusto da cui dovrebbe partire la
crescita. Migliorando l’accesso al credito, il quadro
fiscale e quello delle semplificazioni”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato Pdl Antonio Leone,
durante le dichiarazioni di voto al dl Fare.

DL FARE, BALDUZZI (SC): DECRETO POSITIVO, MA OGGETTO DI SCONTRO POLITICO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Sono state sollevate molte
polemiche rispetto alle modifiche fatte dal Senato. Poteva
andare diversamente? Sì, se il decreto Fare non fosse stato
oggetto di scontro politico. Dobbiamo superare la logica del
treno che passa perché o finisce su un binario morto o
deraglia. Ma ci sono elementi positivi che Scelta civica
appoggia”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato Renato Balduzzi
(Scelta civica) durante le dichiarazioni di voto al dl Fare,
in merito alle critiche sollevate da alcuni deputati di
maggioranza e opposizione a fronte delle modifiche
introdotte nel testo dal Senato.

DL FARE, MARCON (SEL): RAGIONERIA STATO NON PUÒ TENERE PARLAMENTO SOTTO SCACCO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Il nostro è un giudizio
negativo: il provvedimento non darà risorse alle imprese,
non rilancerà l’economia e non aumenterà il lavoro. La
maggioranza ieri ha blindato il provvedimento, rendendo
inutile il lavoro della Camera. Ambiguo è stato il
comportamento del Governo e la Ragioneria dello Stato non
può tenere il Parlamento sotto scacco”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato Sel Giulio Marcon
durante le dichiarazioni di voto al dl Fare. Durante la
riunione di ieri – quando il decreto è ritornato alla Camera
per la seconda volta – deputati di maggioranza e opposizione
hanno sollevato non poche polemiche a fronte delle modifiche
introdotte nel testo dal Senato.

“Aspettiamo – aggiunge – che il Governo ci faccia avere la
nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e
finanza; Ndr) per capire quali saranno le linee di
intervento di politiche economica di questo Esecutivo”.

“Il ministro Zanonato (Flavio, allo Sviluppo economico;
Ndr) – prosegue – non può cantar vittoria con la minima
ripresa dei redditi che è stata registrata, perché con
questi ritmi supereremo gli stipendi italiani torneranno
come quelli del 2002 solo tra 30 anni”.

DL FARE, GUIDESI (LEGA): DECRETO SENZA RIFORME E CONFUSIONARIO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Ci hanno detto di
accelerare il più possibile i lavori parlamentari perché lo
hanno presentato come decreto che rilanciava l’economia
italiana. Ma in realtà è un decreto senza riforme. Non
affronta la situazione generale, ma solo singole situazioni
in modo confusionario”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato della Lega Nord
Guido Guidesi durante le dichiarazioni di voto sul dl Fare.
“Ci aspettavamo – aggiunge – che ci fossero delle norme che
andassero incontro alle aziende sul fronte del credito
bancario. E mi chiedo che fino ha fatto il ministro e il
programma dello Sviluppo economico tanto sbandierato.
Abbiamo lasciato i territori privi di progetti per la
burocrazia zero e risorse economiche”.

“Sembra – conclude – che aspettiate la fine della crisi
economica con messaggi ottimisti litigando tutti i giorni su
Imu e Iva”.

DL FARE, CORSARO (FDI): È NATO COME DL OMNIBUS MA DOPO SENATO LO È AL QUADRATO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Siamo fortemente contrari
al decreto, perché se si vuole risollevare l’economia
italiana si devono investire risorse. E invece nel decreto
si fa ricorso alla leva fiscale e non si dice agli italiani
che ci sono 75 milioni di euro di aumento sulle accise dei
carburanti e si chiede di pagare alle aziende un’aliquota
aggiuntiva dell’Ires. Il Senato ha peggiorato le condizioni
aggiungendo dei temi che non c’entravano. Se è nato come
omnibus, dopo il passaggio a Palazzo Madama, è tornato un
omnibus al quadrato. Vogliamo sapere: cosa è successo nel
cosiddetto trenino istituzionale tra Camera e Senato?”.

Lo dice in Aula a Montecitorio il deputato Massimo Enrico
Corsaro (Fratelli d’Italia) durante le dichiarazioni di voto
sul dl Fare.

“Ieri in commissione alla Camera – aggiunge – il Governo
per non andare in minoranza di voti ha fatto votare anche il
presidente di commissione, prassi inconsueta. Questo per far
capire che quella che abbiamo è una maggioranza arraffata”.

DL FARE, TABACCI (CD): GOVERNO NON GIOCHI SULLA NAVETTA TRA RAMI PARLAMENTO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Già in precedenza avevo
esposto i miei dubbi su questo provvedimento e oggi li
ribadisco, soprattutto a fronte delle modifiche apportate.
Il Governo non può giocare sulla navetta tra Camera e Senato
e nemmeno la Ragioneria sulle montagne russe. Comunque
rinnovo la fiducia sul provvedimento, rimandando i
miglioramenti alla legge di stabilità”.

Lo dice in Aula alla Camera il deputato Bruno Tabacci
(Misto – Centro democratico) durante le dichiarazioni di
voto sul dl Fare.

DL FARE, DI GIOIA: RILANCIA ECONOMIA, NONOSTATE DISGUIDI TRA CAMERA E SENATO

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “Riteniamo importante il
decreto, nonostante i disguidi nati tra Camera e Senato.
Perché punta ad aiutare le Piccole e medie imprese,
finanziando l’acquisto dei macchinari, infrastrutture nuove
e interventi per l’edilizia scolastica.

Per questo lo sosteniamo con forza è il decreto che rilancia
l’economia”. Lo dice il deputato Lello Di Gioia (Psi-Pli) in
Aula alla Camera, durante le dichiarazioni di voto sul dl Fare.

DL FARE, RELATORI E GOVERNO: PARERE CONTRARIO SU TUTTI GLI EMENDAMENTI

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Parere contrario e ritiro di
tutti gli emendamenti presentati in Aula (35 in tutto) al dl
Fare. Lo comunica in Aula il presidente della commissione
Affari costituzionali Francesco Paolo Sisto (Pdl). Stesso
parere è stato espresso dal Governo.

DL FARE, CONCLUSO COMITATO DEI 18, NO A 35 EMENDAMENTI IN AULA

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Il Governo ha espresso
parere negativo sui 35 emendamenti presentati in Aula al dl
Fare. Il comitato dei 18 delle commissioni Affari
costituzionali e Bilancio della Camera si è riunito solo per
pochi minuti per esaminare le proposte di modifica.

Come già accaduto questa mattina nelle commissioni,
l’Esecutivo ha deciso di non apportare ulteriori modifiche
al testo per convertire in legge il decreto prima della
pausa estiva.

L’Assemblea della Camera ha ripreso la discussione sul
provvedimento. Il voto è atteso entro domani.

DL FARE, FERMO COMITATO DEI 18, SI ASPETTA ARRIVO GOVERNO

(Public Policy) – Roma, 8 ago- Il comitato dei 18 delle
commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera
non è ancora iniziato, i deputati sono in attesa di un
esponente del Governo che tarda ad arrivare. La seduta
doveva iniziare alle 16,15 per esaminare gli emendamenti
presentati in Aula al decreto.

DL FARE, AL VIA COMITATO 18, AULA RIPRENDE LAVORI SUL DECRETO ALLE 16,30

(Public Policy) – Roma, 8 ago – L’Aula della Camera sospende
fino alle 16,30 i lavori sul dl Fare. Lo annuncia in Aula il
vicepresidente di Montecitorio Roberto Giachetti (Pd).
Nel frattempo si riunirà il comitato dei 18 delle
commissioni Affari costituzionali e Bilancio chiamato a
esaminare gli emendamenti presentati in Aula. Il termine per
la presentazione è scaduto alle 15,30.

DL FARE, BARETTA: EVITIAMO ‘SCAGLIO LA PRIMA PIETRA, NON HO RESPONSABILITÀ’

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Dovremmo evitare tutti,
quindi anche il Governo, un atteggiamento del tipo ognuno
scaglia la prima pietra perché non ha responsabilità in
questa situazione. Dobbiamo evitare il rischio che ci sia un
peggioramento del lavoro parlamentare e governativo e quindi
della produzione legislativa. È un rischio che dobbiamo
combattere assieme”. Lo dice in Aula alla Camera il
sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – durante la
discussione generale al dl Fare – in merito alle polemiche
sulle modifiche apportate dall’Assemblea di Palazzo Madama
al decreto.

Il provvedimento è approdato oggi in Aula alla Camera per
la conversione in legge.

“Io mi assumo – aggiunge – questo rischio, come un problema
vero con tre proposte: la prima riguarda il cambio di
tipologia dei decreti, infatti, questo provvedimento assomma
tutte le materie possibili e si appresta a una discussione
prevalentemente affaticata. Il secondo è un vecchio problema
irrisolto: le eccessive differenze tra i regolamenti di
Camera e Senato. L’ultimo riguarda il fatto che l’autonomia
delle singole Camere supera a volte le indicazioni politiche
degli stessi partiti, questo dimostra che il dibattito è
molto più complesso”.

DL FARE, BARETTA: MODIFICHE SENATO FATTE DOPO SEGNALAZIONI DELLA RAGIONERIA

(Public Policy) – Roma, 7 ago – “Il Governo può mettere la
fiducia su un testo anche se non ne condivide tutte le
modifiche. Anche a fronte della bollinatura è importante il
lavoro svolto dalla Ragioneria dello Stato che segnala
costantemente i punti di discordanza sulle linee di finanza
pubblica. Può succedere che alcune precisazione sulla
bollinatura vengano segnalate anche successivamente”.

“Per questo sono state fatte delle modifiche rilevanti al Senato.
La Ragioneria ha sottolineato alcune discrepanze, segnalate
a Palazzo Madama. Per il resto, il Senato è libero di
apportare le proprie modifiche, proprio come la Camera. Il
Parlamento con i due rami rimane sovrano”.

Lo dice in Aula alla Camera il sottosegretario all’Economia
Pier Paolo Baretta, rispondendo al presidente della
commissione Affari costituzionali Francesco Paolo Sisto
in merito alle polemiche sulle modifiche apportate dall’Assemblea
di Palazzo Madama al dl Fare. Il provvedimento è approdato oggi
in Aula alla Camera per la conversione in legge.

DL FARE, SISTO (PDL): GOVERNO NON PUÒ CHIEDERE SENATO CAMBI PUNTI BOLLINATI

(Public Policy) – Roma, 9 ago – “In commissione sono stati
dibattuti molti temi, che successivamente sono stati
sottoposti alla fiducia dell’Aula della Camera, quindi
soggetti alla bollinatura. Non può essere il Governo a
chiedere sugli stessi punti bollinati altre modifiche
all’altro ramo del Parlamento. È un modo di esercitare
l’attività legiferante in modo screanzato nei confronti di
chi ha impegnato giorno e notte per trovare le giuste
modifiche. Nessuno pensi che la Camera sia un ramo minore
rispetto al Senato”.

Questo l’intervento del presidente della commissione Affari
costituzionali della Camera Francesco Paolo Sisto in Aula a
Montecitorio, all’inizio della discussione generale al dl
Fare, approdato oggi in Aula per la convezione in legge.
Durante la riunione di oggi delle due commissioni (riunite
nella sala del Mappamondo) deputati di maggioranza e
opposizione hanno sollevato molte polemiche a fronte delle
modifiche introdotte nel testo dal Senato.

DL FARE, BOCCIA (PD): SENATO HA VIOLATO PRASSI, SUPERATO QUALSIASI LIMITE

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Sono state fatte alcune
scelte che hanno violato una prassi costituzionale
consolidata. Il Senato ha apportato modifiche su parti del
testo già emendate dalla Camera, frutto di ampie
discussioni. Né io né il presidente Sisto (Francesco Paolo,
della commissione Affari costituzionali della Camera; Ndr)
vogliamo perdere un minuto in più visto che il Paese e il
mondo dell’economia è in attesa di questo provvedimento”.

“Però scriveremo una lettera alla presidente Laura Boldrini
sui fatti accaduti, perché questa volta è stato superato
qualsiasi limite. Se le nostre commissioni avessero
utilizzato lo stesso meccanismo utilizzato dal Senato non ne
saremmo usciti più”.

Lo dice in Aula a Montecitorio il presidente della
commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd),
all’inizio della discussione generale al dl Fare, tornato
oggi alla Camera per il via libera definitivo. Durante la
riunione di oggi deputati di maggioranza e opposizione hanno
sollevato molte polemiche a fronte delle modifiche
introdotte nel testo dal Senato.

“Le due commissioni – aggiunge – hanno dato parere
favorevole all’impianto generale del mandato, ma rimangono
dei nodi che dovranno essere valutati dal presidente della
Camera”.

DL FARE, BARETTA: DL OMNIBUS NON AIUTANO A LEGIFERARE

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Il dl Fare è un buon
provvedimento che da risposta a molti problemi del lavoro e
delle imprese, ma è cresciuto in maniera affaticata. Essendo
un decreto che contempla moltissime materie forse ci si deve
porre il problema se la decretazione debba essere molto più
mirata su materie specifiche, consentendo su ogni singolo
argomento adeguati approfondimenti. I decreti omnibus non
aiutano a un buon modo di legiferare”.

Risponde così il sottosegretario all’Economia Pier Paolo
Baretta al termine della seduta delle commissioni Affari
costituzionali e Bilancio che oggi hanno esaminato il dl
Fare, tornato a Montecitorio per il via libera definitivo.
Durante la riunione di oggi deputati di maggioranza e
opposizione hanno sollevato molte polemiche a fronte delle
modifiche introdotte nel testo dal Senato.

“Non si tratta soltanto di malumori legati al testo –
aggiunge Baretta – c’è sicuramente una situazione di ingorgo
istituzionale, con molti decreti all’ultimo momento che
dobbiamo affrontare contemporaneamente”.

“Bisognerà trovare – prosegue – un punto di equilibrio tra
Camera e Senato per evitare il rimpallo dei provvedimenti da
una parte e l’altra, ovviamente lasciando libertà alle due
Camere di modificare quello che ritengono giusto”.

“C’è una spiegazione” se il dl Fare è un decreto che contiene
più materie – aggiunge Baretta – “Perché è legato all’urgenza
di dare risposte alle domande del Paese. Infatti, i giudizi
su questo decreto sono sostanzialmente positivi. Ma secondo me
deve essere un’eccezione”.

Quanto alle critiche – sollevate da alcuni esponenti della
maggioranza e dell’opposizione alla Camera – sul perché il
Governo al Senato avrebbe dato parere favorevole a
emendamenti che andavano a modificare testi già emendati da
Montecitorio, Baretta ha risposto: “Il Governo è andato
sotto due volte su degli emendamenti non marginali, a
dimostrazione che forse non è proprio così. Noi abbiamo
tenuto una linea coerente”.

E sulle modifiche, conclude: “Abbiamo dovuto fare delle
modifiche perché c’erano problemi di copertura, sul resto
abbiamo rispettato e rispettiamo la libertà del Parlamento”.

DL FARE, VIA LIBERA DELLE COMMISSIONI A TESTO IN AULA PER SÌ DEFINITIVO

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Nonostante le polemiche
le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera
hanno dato il via libera al dl Fare, che oggi pomeriggio
entrerà in Aula per l’approvazione definitiva.

I deputati hanno dato mandato ai due relatori (Francesco
Bocci del Pd e Francesco Paolo Sisto del Pdl) di presentare
in Aula il provvedimento. Bocciati tutti gli emendamenti
presentati in commissione.

DL FARE, LA LINEA DEL GOVERNO: SÌ AGLI ODG, AL MASSIMO COME RACCOMANDAZIONI

(Public Policy) – Roma, 8 ago – A quanto si apprende il
Governo accetterà la maggior parte degli ordini del giorno
presentati al dl Fare, ritornato oggi alla Camera per il via
libera definitivo.

Dopo le polemiche delle ultime ore a fronte delle modifiche
fatte da Palazzo Madama, sollevate da esponenti della
maggioranza e dell’opposizione il Governo – dicono fonti
di Palazzo Chigi – propende nel dare parere favorevole
a tutti gli odg che verranno depositati oggi, al massimo
accettandoli come raccomandazioni.

Alle 15,30 scade il termine per la presentazione degli
emendamenti in Aula, momento in cui inizierà la discussione
nell’Assemblea al decreto Fare.

DL FARE, RESPINTI GLI EMENDAMENTI, RIPRESA ALLE 13,30 PER MANDATO RELATORI

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Le commissioni Affari
costituzionali e Bilancio della Camera torneranno a riunirsi
nella sala del Mappamondo alle 13,30 per ultimare i lavori
al dl Fare, tornato oggi alla Camera per il via libera
definitivo. Durante la seduta di questa mattina sono stati
respinti tutti gli emendamenti presentati e alla ripresa le
commissioni daranno mandato ai relatori per presentare il
testo in Aula.

Come anticipato da Public Policy, alcune modifiche al testo
introdotte dal Senato non sono piaciute ai deputati di
opposizione e di maggioranza. L’arrivo in Aula è previsto
per oggi alle 14.

DL FARE, BOCCIA (PD): MODIFICHE SENATO SU PARTI EMENDATE PRECEDENTE GRAVISSIMO

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Il nostro non è un
giudizio di merito sulle modifiche o sui contributi arrivati
dal Senato sulle parti del testo che alla Camera non avevamo
modificato, perché rientra nell’autonomia e nella sovranità
del Senato. Ma quando invece un ramo del Parlamento viola
una prassi consolidata e cambia scelte fatte in precedenza
dall’altro ramo, modificandole in senso opposto, allora si
crea un precedente gravissimo di cui si deve far carico il
presidente del Senato”.

Risponde così a Public Policy il presidente della
commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd), a
margine della riunione nella sala del Mappamondo a
Montecitorio, dove è approdato oggi per la seconda volta il
decreto Fare. In discussione ci sono le modifiche apportate
dall’Assemblea di Palazzo Madama ad alcune parti del decreto
già emendate dalle commissioni della Camera.

Secondo Boccia “è inutile nascondersi dietro al Governo,
perché è l’Aula che è sovrana. In questa vicenda il Governo
incide ben poco”. Perché – spiega – l’Esecutivo “su alcuni
emendamenti (al Senato; Ndr) aveva dato parere contrario, ma
di fronte al braccio di ferro il Governo si adegua, non
sceglie di sconfessare le scelte di una parte del
Parlamento”.

“Noi – prosegue – stigmatizziamo quanto avvenuto al Senato,
il Paese ha bisogno di questo decreto e non può permettersi
le liturgie di un meccanismo stantio e inadeguato”. E al
momento, conclude, “non ci sono le condizioni per fare altre
modifiche. Scriverò alla presidente Laura Boldrini sulle
questioni discusse oggi”.

DL FARE, I NO DELLA CAMERA: DEROGA PATTO PER EXPO E DIVIETO FAX NELLE PA

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Possibilità di procedere ad
assunzioni di personale a tempo determinato da parte delle
società “in house” (le ‘partecipate’) degli enti locali
interessati dall’Expo; deroga al Patto di stabilità interno;
anticipo obbligatorio all’appaltatore del 10% dell’importo
contrattuale dei lavori; assegnazione dell’Authority dei
Trasporti a Torino; stop alle semplificazioni in tema di
edilizia: ora, infatti, per gli interventi di modifica della
sagoma di un edificio non basterà più la Scia (Segnalazione
certificata inizio attività) ma servirà il permesso di
costruire rilasciato dai comuni.

E ancora: divieto per le pubbliche amministrazioni dell’uso
del fax, in favore delle comunicazioni per via telematica.
Sono queste le modifiche più importanti apportate dal Senato
al dl Fare e tra le più contestate dai deputati (maggioranza
inclusa) delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio
alla Camera, riunite per esaminare per la seconda volta il
decreto approvato ieri (con modifiche) dall’Assemblea di
Palazzo Madama.

Da molti deputati della maggioranza è stata contestata la
scelta del Senato di modificare parti del testo già emendate
in prima lettura dalle commissioni di Montecitorio. A quanto
si apprende, la Camera non modificherà ulteriormente il
decreto – nonostante il malcontento – visti i tempi
ristretti prima della pausa estiva. Le Camere, infatti,
concluderanno domani in serata i lavori per riprenderli poi
a inizio settembre.

DL FARE, CASO (M5S): BARETTA DICE CHE METODO NON SI RIPETERÀ, NON GLI CREDIAMO

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Sottosegretario Baretta in
commissione: la metodologia del decreto del Fare non deve
ripetersi. I decreti devono essere mirati. Bene, noi
facciamo un nodo al fazzoletto. Non perché ci illudiamo che
sia vero, ma solo per vedere quanto tempo il governo ci
metterà a smentire se stesso”. Lo scrive su Facebook il
deputato M5s Vincenzo Caso, segretario della commissione
Bilancio alla Camera.

DL FARE, SCONTENTO ALLA CAMERA: AL SENATO ACCETTATE MODIFICHE SURREALI

(Public Policy) – Roma, 8 ago – “Il Governo ha accettato al
Senato modifiche su alcuni articoli che ci aveva garantito
non sarebbero stati toccati e invece sono state introdotte
modifiche surreali”. Risponde così a Public Policy un
esponente della maggioranza a margine della riunione delle
commissioni Affari costituzionali e Bilancio sul dl Fare,
ritornato oggi alla Camera per la seconda volta dopo il via
libera di ieri dell’Assemblea di Palazzo Madama, che ha
modificato ulteriormente il testo.

Cambiamenti, però, non condivisi dai deputati e soprattutto
dai due relatori Francesco Paolo Sisto (Pdl) e Francesco
Boccia (Pd), che durante la seduta di oggi hanno criticato
l’operato del Governo al Senato. Fonti di opposizione fanno
sapere inoltre che il sottosegretario all’Economia Pier
Paolo Baretta, presente alla riunione, non è ancora
intervenuto.

DL FARE, 9,30 COMMISSIONI RIUNITE PER ESAME, ALLE 10,30 SCADENZA EMENDAMENTI

(Public Policy) – Roma, 8 ago – Scade alle 10,30 il termine
per la presentazione degli emendamenti al dl Fare nelle
commissioni Affari costituzionali e Bilancio di
Montecitorio, che si riuniscono alle 9,30 per esaminare il
decreto.

Il provvedimento torna oggi alla Camera per la seconda
volta, dopo il via libera di ieri dell’Assemblea di Palazzo
Madama che ha modificato ulteriormente il testo. Il voto
definitivo per la conversione in legge è previsto per domani
in giornata. (Public Policy)

SOR