CARCERI, BONAFEDE (M5S): SITUAZIONE DISUMANA MA NESSUN INDULTO

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CARCERI, BONAFEDE (M5S): SITUAZIONE DISUMANA MA NESSUN INDULTO

(Public Policy) – Roma, 12 lug – “Dobbiamo capirci: è ovvio
che c’è situazione disumana nelle carceri, intollerabile. Ma
noi vorremmo che su questo la legge non diventasse una sorta
di indulto per svuotare le carceri, che hanno una loro
funzione. I domiciliari per i reati fino a 6 anni (come
previsto dal ddl di delega al Governo in materia di pene
detentive alternative e messa alla prova, approvato dalla
Camera il 4 luglio; Ndr)? Noi volevamo che venisse fatta
distinzione tra i reati, perchè ce ne sono alcuni come lo
stalking incompatibile con i domiciliari e sui quali il
legislatore dovrebbe dare un segnale più netto”.

Lo dice a Radio Radicale Alfonso Bonafede (M5s),
vicepresidente della commissione Giustizia alla Camera,
commentando i referendum radicali “per una giustizia giusta”
(sei in tutto, depositati il 28 maggio in Cassazione; si va
dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione
dell’ergastolo).

“Per quanto riguarda i magistrati fuori ruolo sfondate
porte aperte. – dice, sottolineando ‘a titolo personale’,
Bonafede – Sulla responsabilità civile e la separazione
delle carriere, beh, si tratta di argomenti che vanno
trattati ma bisogna fare molta attenzione. È uno di quegli
argomenti di cui parleremo all’interno del gruppo giustizia
del movimento e sulla rete. Non dev’essere comunque lesa la
serenità con cui un magistrato può prendere decisioni che
spesso incidono in maniera importante sulla vita delle
persone”.

Ma i 5 stelle appoggeranno ufficialmente i referendum?
“Voglio porre all’ordine del giorno delle prossime assemblee
dei parlamentari 5 stelle questo argomento”, risponde
Bonafede.

L’IMPORTANZA DELLO STRUMENTO REFERENDARIO
“Per il tipo di Parlamento che oggi ci ritroviamo ad avere
in Italia – dice ancora Bonafede, che nella vita fa
l’avvocato – assume ancora maggiore importanza come momento
di input. Perchè purtroppo, e lo dico con rammarico, dopo
questi primi mesi di legislatura posso dire che il
Parlamento senza input esterni fa molta fatica a muoversi, è
come un casello autostradale, il Governo passa e va via”.

“Quindi il referendum – aggiunge – non solo porta i
cittadini a votare ma dà un input al Parlamento sugli stessi
argomenti e in qualche modo ridà alle Camere la centralità
che stanno perdendo”. (Public Policy)

GAV