Il Codice antimafia cambierà: come, quando e perché

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di Luca Iacovacci

ROMA (Public Policy) – Da modifiche alla disciplina delle misure di prevenzione personali in materia di sorveglianza speciale e obbligo di soggiorno a quelle di prevenzione patrimoniale. Passando, ancora, da nuove norme su: Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, tutela dei terzi e gestione dei beni sequestrati. Senza scordare le deleghe al Governo per la tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e sul regime delle incompatibilità di amministratore giudiziario e curatore fallimentare.

Sono questi alcuni dei punti principali di un disegno di legge che sarà all’esame dell’aula del Senato a partire da questa settimana. Il progetto, approvato dall’assemblea di Montecitorio a fine 2015 e con l’ok giunto dalla commissione Giustizia al Senato nel corso della scorsa settimana (l’incardinamento era avvenuto oltre un anno fa), modifica il Codice delle leggi antimafia, il dlgs 159 del 2011, e contiene alcune deleghe per l’Esecutivo.

I relatori sono Giorgio Pagliari e Giuseppe Lumia, entrambi Pd.

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