di Fabio Napoli
ROMA (Public Policy) – Un percorso sicuro per chi all’interno di aziende, pubbliche e private, decide di segnalare condotte illecite; nullità degli atti ritorsivi subiti dal segnalante dal datore di lavoro; multe salate chi effettua discriminazioni o non inoltre le segnalazioni all’organo di competenza. Sono questi i principi cardine della proposta di legge sul Whistleblowing approvata dall’aula del Senato e che ora dovrà tornare alla Camera per la sua terza lettura parlamentare.
Tra le principali modifiche apportate da Palazzo Madama l’introduzione di un articolo aggiuntivo per sancire il principio di giusta causa qualora il segnalante, per perseguire l’interesse dell’integrità delle amministrazioni, pubbliche e private, si trovi nelle condizioni di rivelare notizie coperte dall’obbligo di segreto di ufficio, segreto professionale, segreti scientifici o industriali. Inoltre è stato sancito il diritto di essere reintegrato nel posto di lavoro per il segnalante che venga ingiustamente licenziato.
È sfumata, invece, la possibilità di istituire un Fondo a tutela degli autori delle segnalazioni con 20 milioni a decorrere dal 2017.
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