I dati Pnr al Viminale? Anche per i voli intra-Ue

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ROMA (Public Policy) – I vettori aerei dovranno trasmettere al Viminale i dati del Pnr – il codice di prenotazione – anche per i voli intra-Ue (e non solo per quelli extra-Ue). Lo prevede una disposizione per l’attuazione della direttiva 681 del 2016, sull’uso dei dati del codice di prenotazione (Pnr) in chiave antiterrorismo, contenuta nella legge di delegazione Ue all’esame dell’ultimo pre-Cdm (giovedì) e di cui Public Policy ha preso visione.

Il provvedimento non contiene una delega per il recepimento di questa direttiva (che dunque, come prevede la legge, dovrà essere adottata al massimo entro quattro mesi dalla data ultima per il recepimento della direttiva: 25 agosto 2018) ma specifica solo che la futura delega dovrà contenere anche questo principio. La scelta se applicare la direttiva anche per i voli interni all’Unione era stata rimandata alle scelte dei singoli Stati.

“Il favore rispetto a tale opzione estensiva risulta giustificato in ragione della necessità di garantire livelli di sicurezza elevati anche in relazione agli spostamenti in ambito unionale da parte di soggetti pericolosi che siano riusciti a varcare le frontiere – spiega la relazione illustrativa – Tale previsione è stata condivisa dalla Commissione europea che, il 4 luglio 2016, ha espresso l’auspicio che alla realizzazione dell’infrastruttura di elaborazione negli Stati membri, possa corrispondere l’estensione dell’ambito di applicazione anche ai voli intra-Ue, raggiungendo, così, la completezza degli obiettivi di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi”.

Il ddl prevede anche che la futura delega di recepimento dovrà collocare presso il ministero dell’Interno–dipartimento della Pubblica sicurezza l’“Unità d’informazione sui passeggeri” (Uip), prevista all’articolo 4 della direttiva. “Tale scelta – si legge – deriva dalla considerazione che i dati raccolti costituiranno un patrimonio informativo rilevante in materia di prevenzione e accertamento dei reati e sono, pertanto, trattati a fini di polizia”. (Public Policy) NAF