Diritti, fermi al Senato i ddl su eutanasia e testamento biologico

0

ROMA (Public Policy) – Introduzione del testamento biologico e legalizzazione dell’eutanasia. Sono gli obiettivi di due diversi disegni di legge presentati al Senato sull’argomento sollevato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha auspicato che il Parlamento “non eluda ‘un sereno e approfondito confronto di idee'” sul tema del fine vita.

LA PROPOSTA MANCONI SULL’EUTANASIA
Il disegno di legge presentato da Luigi Manconi (Pd) in Senato lo scorso 8 ottobre riprende la proposta di legge di iniziativa popolare elaborata e presentata in Parlamento dall’Associazione Luca Coscioni (proprio l’associazione alla quale si è rivolto il presidente della Repubblica). Assegnato alle commissioni Giustizia e Sanità, non ha ancoa iniziato l’esame.

La proposta punta alla depenalizzazione dell’eutanasia “subordinata, oltre che alla chiara manifestazione di volontà dell’interessato successiva a un’adeguata informazione da parte del medico, al concorrere di altre condizioni: la maggiore età dell’interessato; la sua capacità di intendere e di volere (salvo i casi di preventiva nomina di un fiduciario); la preventiva informazione dei parenti più stretti; la condizione di infermità produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o a prognosi infausta inferiore ai diciotto mesi; il pieno rispetto della dignità del paziente e la non inflizione di sofferenze fisiche nel corso del trattamento eutanasico”.

LA PROPOSTA MARINO PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO
Il ddl dell’attuale sindaco di Roma ed ex senatore Pd è stato presentato il 15 marzo dello scorso anno e assegnato alla commissione Sanità dove però la discussione in merito non è mai iniziata. Il ddl punta all’introduzione della “dichiarazione anticipata di trattamento”, il cosiddetto testamento bilogico.

Si tratta di una atto scritto, datato e sottoscritto (sempre modificabile) “con il quale ciascuno può disporre in merito ai trattamenti sanitari nonché in ordine all’uso del proprio corpo o di parti di esso dopo la morte, incluse le disposizioni relative all’eventuale donazione del proprio corpo, di organi o tessuti a scopo di trapianto ricerca o didattica, alle modalità di sepoltura e all’assistenza religiosa”. Nel caso in cui si ci trovi in stato di incapacità di accordare o rifiutare il consenso ai dottori al trattamento sanitario, “i medici sono tenuti a rispettare la volontà espressa nel testamento biologico”, come si spiega nella relazione introduttiva.

“In Senato si avvii la discussione su questo disegno di legge”, scrivono in una nota 15 senatori del Pd (Andrea Marcucci, Laura Cantini, Roberto Cociancich, Vincenzo Cuomo, Isabella De Monte, Stefano Esposito, Valeria Fedeli, Maria Grazia Gatti, Rita Ghedini, Patrizia Manassero, Franco Mirabelli, Stefania Pezzopane, Francesca Puglisi, Gianluca Rossi e Maria Spilabotte). “Auspichiamo una rapida calendarizzazione del disegno di legge”, aggiungono.

NO A PIATTAFORME PRECOSTITUITE SU EUTANASIA
Sul fine vita è intervenuto anche il deputato dei Popolari Per l’Italia Mario Marazziti.”Il senso di umanità che deve accompagnare la difficoltà, il mistero e la fatica del ‘fine vita’ richiede una riflessione nazionale, ma senza piattaforme precostituite. L’eutanasia – si legge in una nota – è tema che si afferma in maniera dolorosa in Europa, a partire dal rifiuto dell’accanimento terapeutico e dall’enfatizzazione della libertà di scelta individuale.

Temi come la desistenza terapeutica e non l’accanimento terapeutico di grandi numeri, per esempio nei confronti di anziani bisognosi di cure intense, non gode di analoga attenzione. Per questo ben venga una grande riflessione nazionale. Non a senso unico”. (Public Policy)

FRA