Traffico illecito di rifiuti? La sanzione è “bagatellare”

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ROMA (Public Policy) – “La violazione dell’articolo 259” del codice ambientale, sul traffico illecito dei rifiuti, “ha una scarsissima deterrenza, perchè ha una sanzione quasi bagatellare, con tempi di prescrizione bassissimi per cui, di fatto, denunciare una ditta non impedisce la reiterazione del delitto perché viene denunciato il legale rappresentate ma la stessa società continua a porre in essere azioni delittuose”. A dirlo è stato il direttore del dipartimento intelligence e antifrode dell’Agenzia dei monopoli e delle dogane, Rocco Burdo, nel corso di un’audizione davanti la commissione d’inchiesta sui rifiuti.

Burdo ha spiegato che ad oggi la notizia di reato “non viene comunicata alla base dati di riferimento delle varie procure della Repubblica quindi” chi viene denunciato “si sposta a Venezia, poi a Taranto, poi ad Ancona e noi siamo costretti a rincorrerlo per dimostrare che la violazione è dell’articolo 260 (attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti; Ndr)”. Per il responsabile intelligence dell’Agenzia delle dogane bisognerebbe quindi “aumentare le capacità cautelari interdittive, come la sospensione della partita iva abbinata alla sorveglianza rafforzata in azienda”. (Public Policy)

NAF