Per l’ex capo del Dagl la riforma Pa “è un errore”

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ROMA (Public Policy) – “Comprendo l’atteggiamento di diffidenza di Matteo Renzi nei confronti della macchina statale. Ma lo ritengo un errore, ben presente nel progetto di legge messo a punto dal governo, che rende più fragile e permeabile l’apparato pubblico rispetto alle interferenze illegittime del ceto politico sulla Pa“.

Lo ha detto Carlo Deodato, consigliere di Stato ed ex capo del Dagl con Enrico Letta (il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi) intervenendo a un convengo al Forum Pa, in corso a Roma.

“Un piano – ha aggiunto – radicalmente innovativo, non limitato al cambiamento dei rapporti di lavoro interni, bensì allargato al legame tra politica e burocrazia. E che è focalizzato troppo sul reclutamento e attribuzione degli incarichi per consentire al ceto politico una scelta più arbitraria dei manager rispetto a quella flessibile attualmente vigente. Mentre sorvola sui parametri di valutazione delle prestazioni professionali e sui meccanismi di responsabilità dei vertici statali”.

“È errato – ha incalzato – prevedere un ricambio assoluto dei ruoli tra persone che hanno ricevuto una formazione amministrativa differente. E in ogni caso a quel punto bisognerà vietare l’assunzione di manager esterni a una dirigenza pubblica la cui cultura istituzionale è improntata ai valori di ‘civil service’ verso cui il ceto politico deve nutrire fiducia”. (Public Policy) VIC