F-35, Pinotti: se non li ordiniamo il sito di Cameri perderà le altre commesse

0

ROMA (Public Policy) – Nel caso in cui l’Italia dovesse decidere di non confermare le commesse relative all’acquisto degli F-35 ci potrebbe essere “un peggioramento sostanziale della competitività dell’intero sito produttivo” di Cameri (Novara), “ciò determinerebbe che le commesse internazionali provenienti da altri Paesi che hanno deciso di acquistare gli F35 sarebbero inesorabilmente dirottate verso lo stabilimento statunitense”.

Lo ha detto la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, in audizione davanti le commissioni Difesa di Camera e Senato sul documento programmatico pluriennale per il triennio 2014-16, annunciando l’intenzione di “chiedere la collaborazione con gli Usa affinché sia incrementato nei prossimi anni il carico di lavoro per lo stabilimento di Cameri, in modo da compensare la riduzione delle attività produttive connesse con le esigenze italiane. Nei prossimi giorni – ha precisato – mi recherò negli Stati Uniti”.

“Altri Paesi in Asia e in Europa stanno investendo risorse per acquisire capacità produttiva – ha aggiunto Pinotti – noi siamo partiti per primi e al momento abbiamo un vantaggio temporale non indifferente che deve tradursi in un vantaggio di competitività attraverso un processo di apprendimento ottenuto mediante la progressiva crescita dei ritmi di lavoro che riduca i costi. Se ci fermiamo ora – ha avvertito – gli altri potranno sorpassarci e a quel punto sarà molto difficile domani riacquisire il terreno perduto”. Pinotti ha spiegato che il sito di Cameri è l’unico al mondo a essere in grado di assemblare gli f-35 e che l’Italia sta discutendo con la Norvegia e l’Olanda sulla possibilità di far costruire al nostro stabilimento i velivoli da loro ordinati.

La ministra, parlando degli F35, ha spiegato che “si tratta di un sistema innovativo ad altissimo contenuto tecnologico” e che “ciò implica inesorabilmente che ci siano ostacoli da superare nel percorso di sviluppo”. Sui possibili ritardi del software degli aerei la ministra ha precisato “che questi non avrebbero nessun impatto sull’operatività dei velivoli destinati all’Italia” perché i primi lotti verranno utilizzati “solo per attività di familiarizzazione con le nuove tecnologie e per addestramento”.

Pinotti ha quindi difeso la bontà del programma sottolineando che sta “aumentando il numero di Paesi che hanno fatto commesse, le ultime da Corea del Sud e Turchia”. Di seguito la ministra ha spiegato che sono già in assemblaggio i primi tre velivoli, con consegna prevista tra il 2015 e il 2016, e che altre tre ne verranno assemblati per essere consegnati nel 2016.

A seguito della volontà espressa dal Parlamento di procedere ad una sospensione del programma di acquisto Pinotti ha ricordato che il “governo ha deciso di sospendere temporaneamente ogni ulteriore attività contrattuale successiva a quelle già sottoscritte” e che il “programma complessivo sarà definito a valle della stesura del Libro bianco (per la difesa e della strategia evolutiva delle forze armate; Ndr), ovvero dopo che saranno stati definiti gli obiettivi della capacità che le forze armate dovranno raggiungere per soddisfare le nostre necessità di difesa”. (Public Policy)

NAF