GOVERNO, KYENGE: RIFORMA CITTADINANZA ESIGENZA INDIFFERIBILE

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GOVERNO, KYENGE: RIFORMA CITTADINANZA ESIGENZA INDIFFERIBILE

(Public Policy) – Roma, 15 mag – Al suo primo “question
time” alla Camera, il ministro per l’Integrazione Cecile
Kyenge, del Pd, medico oculista, originaria del Congo, vuole
sottolineare come alcune delle sue dichiarazioni ad inizio
mandato siano state in realtà “strumentalizzate”.

Il riferimento è alle polemiche sullo ius soli,
l’acquisizione della cittadinanza per gli stranieri nati in
Italia. Per l’esponente di Governo quella dell’integrazione
è piuttosto una questione “ineludibile” in una moderna
democrazia. Per molti stranieri spiega “l’iter per
l’acquisto della cittadinanza è particolarmente lungo e
complesso”.

“Nel 2010 – quindi ricorda la ministra – circa 40 mila
stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana, mentre
quasi 150 mila istanze restavano in via di definizione, tra
queste solo un terzo riguardava la richiesta di concessione
della cittadinanza per matrimonio“.

Per Kyenge “questi dati dimostrano che è almeno opportuno
considerare il tema della cittadinanza, in un’ottica di
semplificazione delle procedure“. Per l’esponente di Governo
la “riforma della cittadinanza rappresenta una esigenza
concreta, diffusa, indifferibile e al tempo stesso una
possibilità di crescita per l’Italia” stessa.

Già ad inizio legislatura “numerose – afferma la ministra –
le proposte di legge presentate da vari esponenti delle
forze politiche. Ritengo che una modifica della attuale
normativa possa avvenire in un quadro di confronto e di
apertura con tutte le forze politiche”.

“Il mio contributo – poi aggiunge – sarà in linea con gli
indirizzi concordati a livello di Governo, d’intesa con i
ministri dell’Interno e della Giustizia e nell’ambito delle
competenze che mi verranno delegate dal presidente del
Consiglio”, Enrico Letta.

Del resto “l’Italia è il Paese europeo a maggiore presenza
di stranieri regolarmente residenti – spiega la ministra
dell’Integrazione – nel 2011 superavano i 5 milioni. Anche i
nati da genitori stranieri rappresentavano lo scorso anno
oltre il 13% del totale delle nascite in Italia. Più di 700
mila gli alunni stranieri a tutt’oggi nelle scuole
italiane”.

Tutti dati che dimostrano secondo la Kyenge “che è almeno
opportuno considerare il tema della cittadinanza. Una
riforma della cittadinanza rappresenta una esigenza concreta
e diffusa”.

“Confido che il Parlamento inizi a breve ad affrontare la
riforma della cittadinanza, avendo cura di trovare adeguate
soluzioni ai molteplici aspetti della vicenda”, è quindi
l’auspicio espresso in aula. Perché “non ci si può sottrarre
almeno ad una riflessione profonda sui diritti di coloro che
vivono e lavorano in questo Paese”, conclude la ministra
Kyenge, che si augura poi un “confronto costruttivo” in
Parlamento. (Public Policy)

FEG