I controlli a distanza ai tempi del Jobs act

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ROMA (Public Policy) – Nel dlgs Semplificazioni, uno dei quattro di attuazione del Jobs act che approderà la prossima settimana in Cdm, ci saranno anche norme sul telelavoro e sul cosiddetto controllo a distanza. Lo si apprende da fonti di governo.

Il principio contenuto nel ddl delega, uno dei più controversi e dibattuti durante l’iter parlamentare, prevede la “revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”.

Da quanto si apprende le norme sul controllo a distanza riguarderanno tutti quei dispositivi, come telecamere in ufficio, telefoni cellulari e computer aziendali, che in qualche modo consentono il controllo del dipendente ma che sono ormai nell’uso comune in tutti gli uffici.

I controlli a distanza riguarderanno in particolare gli aspetti legati alla tutela del patrimonio aziendale e della sicurezza sul lavoro. I controlli potranno verificarsi “previo accordo sindacale”, con alcune deroghe.

In particolare, potranno essere sempre possibili, quindi senza l’ok preventivo dei sindacati, i controlli sia su quegli strumenti che servono per “effettuare l’effettiva prestazione di lavoro” e sui badge di entrata/uscita.

La semplificazione che sarà contenuta nel dlgs, viene spiegato, prevede di eliminare i vincoli attualmente in vigore, e frutto di una normativa risalente agli anni’70, per consentire più facilmente l’utilizzo di questi mezzi. “Assicuriamo – sottolineano però dal ministero – che non ci sarà nessuna norma che permette l’uso di telecamere nei bagni”. (Public Policy) VIC-FRA