Lavoro, Servidori a Lagarde: governo si sta muovendo, misure in delega

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ROMA (Public Policy) – “Con il ministro Poletti (del Lavoro, Ndr) proprio in questi giorni si stanno attivando una serie di azioni mirate all’implementazione del lavoro femminile per agire concretamente su questo fronte nel solco del Job act, del progetto Garanzia giovani, con azioni mirate per le donne, e in previsione della messa a punto della delega del governo per la riforma dell’occupazione femminile”. La consigliera nazionale di parità Alessandra Servidori, risponde in una nota alla direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, che in un’intervista al Corriere della Sera ha bocciato l’Italia sull’occupazione femminile. Per Servidori nella delega ci sono “misure con relativa copertura finanziaria per dare alle donne opportunità in più per entrare e rimanere sul mercato del lavoro e dunque sostenere lo sviluppo del paese”.

Tra le misure proposte dalla Consigliera (il cui compito è vigilare sulla condizione delle donne nel mercato del lavoro) c’è la valorizzazione degli enti bilaterali, il congedo di maternità anche alle lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps, rafforzamento del fondo previsto dall’art 8 della legge 183/2011 per detassare la conciliazione vita-lavoro attraverso il sistema applicato ali accordi di produttività. Servidori, che dall’anno scorso con gli ispettori e i consulenti del lavoro sul territorio sta organizzando una serie di incontri per donne disoccupate e giovani per far conoscere e capire i provvedimenti, chiede una razionalizzazione degli organi di parità esistenti, “sono troppi e inefficaci”, “gli organismi di parità [che] devono essere in capo alla Presidenza del Consiglio”, con “una gestione collegiale in un unico organismo con la Consigliera nazionale, il Capo dipartimento Pari opportunità e un/una delegata della Presidenza del Consiglio, è la soluzione più razionale” per “una omogeneità anche nei confronti delle politiche europee e internazionali”.

La stessa struttura, sarebbe da replicare anche “a livello territoriale, così da razionalizzare le risorse in materia di Pari opportunità e non disperdere energie soprattutto del Fondo sociale europeo”. Le consigliere sono l’organismo riconosciuto a livello europeo dalla Direzione generale Giustizia, e che partecipano ad Equinet, che coordina tutti gli organismi di parità europei. Servidori chiede infine che venga ripristinato il fondo “previsto dal dlgs 198/2006”, il cosiddetto codice delle Pari opportunità.(Public Policy)

LAP