Lea, per la Fondazione Gimbe serve metodo per evitare gli sprechi

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ROMA (Public Policy) L’aggiornamento dei Lea “non conferma in maniera esplicita alcuni importanti princìpi” del precedente aggiornamento del 2001, “che sostituisce integralmente: la volontà del legislatore di integrare le migliori evidenze scientifiche nelle decisioni di politica sanitaria e di rimborsare con il denaro pubblico solo servizi e prestazioni sanitarie di documentata efficacia e appropriatezza”. “Considerato che nel Ssn esistono innumerevoli asimmetrie informative che alimentano consumismo sanitario e sprechi è indispensabile un metodo ‘evidence & value-based'”.

A dirlo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, durante un’audizione di fronte alla commissione Sanità del Senato sull’aggiornamento dei Lea. Inoltre, ha aggiunto, manca “la decisione di escludere dai Lea servizi e prestazioni sanitarie inefficaci, inappropriati o dalla costo-efficacia limitata (low value); la possibilità, in assenza di evidenze, di erogare interventi sanitari innovativi solo all’interno di specifici programmi di sperimentazione, in linea con una saggia politica di ricerca & sviluppo”.

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SOR