Legge elettorale e dintorni: il punto sulla riforma

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ROMA (Public Policy) – Slitterà con molta probabilità l’approdo in aula alla Camera della riforma della legge elettorale. Il presidente Andrea Mazziotti (Ci), come anticipato nei giorni scorsi da Public Policy, ha inviato una lettera alla presidente Laura Boldrini per chiedere uno slittamento dell’esame in aula. In commissione Affari costituzionali, infatti, le proposte di legge presentate sono state al momento solo incardinate.

Il presidente e relatore Mazziotti ha svolto due relazioni, una sulle pdl e, oggi, un’altra sulle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum. Nel prossime settimana probabilmente la commissione svolgerà una serie di audizioni. Venerdì, poi, è stata fissata la scadenza per presentare le ultime proposte.

Durante la nuova relazione sulla sentenza della Consulta, Mazziotti ha detto: “Quello della Corte non è un banale commento. E’ un monito all’intero Parlamento: non dare al Paese una legge omogenea e funzionante, magari per meri interessi di partito, significa tradire lo spirito del nostro sistema costituzionale. E di questo tutti noi dovremo tenere conto”. Le audizioni dovrebbero iniziare venerdì della prossima settimana. Il calendario dei lavori, però, ha detto Mazziotti, potrebbe cambiare nel corso delle settimane, in quanto la commissione, insieme alla commissione Giustizia, dovrà esaminare il decreto Sicurezza.

Nel dettaglio, le audizioni si concentreranno su un’eventuale diversa soglia per l’accesso al premio di maggioranza (attualmente fissata al 40% dei voti), l’attribuzione del premio alla lista o alla coalizione, un premio che attribuisca alla lista più votata un numero determinato di seggi aggiuntivi senza raggiungere la maggioranza.

E ancora: per quanto riguarda il sistema per l’elezione del Senato, le audizioni tratteranno dell’attribuzione dei seggi, il premio di maggioranza e l’elezione del Senato medesimo su base regionale.

Saranno inoltre discussi quali sono i presupposti e limiti sulla base dei quali potrebbe essere considerata costituzionalmente legittima la previsione di un turno di ballottaggio, con particolare riguardo al “limite costituito dall’esigenza costituzionale di non comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell’assemblea elettiva e l’eguaglianza del voto” (come scritto nella sentenza di gennaio della Corte costituzionale).

Altre considerazioni riguarderanno l’analisi del fenomeno dello “slittamento” dei seggi tra circoscrizioni e le soglie di sbarramento per le liste che si presentano in solitaria. (Public Policy) SOR