LEGGE ELETTORALE, GIACHETTI E PARISI IN TANDEM PER RITORNO AL MATTARELLUM

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(Public Policy) – Roma, 15 mag – “Di troppa saggezza si
muore”. È una battuta quella di Arturo Parisi ma che
fotografa lo stato dell’arte sul Porcellum, l’attuale
sistema di voto: “Con troppi saggi in campo – osserva uno
dei fondatori dell’Ulivo, con Romano Prodi – si rischia di
perdere solo altro tempo e di non restituire ai cittadini il
maltolto”.

Parisi, che non è più in Parlamento, ha affiancato in una
conferenza stampa Roberto Giachetti (nella foto), vicepresidente della
Camera e deputato Pd, che dopo un lungo sciopero della fame,
nella scorsa legislatura, per sensibilizzare i colleghi,
torna alla carica sulla legge elettorale: “In 15 giorni si
può tornare al Mattarellum – è il nuovo appello – mi rivolgo
a tutti i parlamentari perché firmino la richiesta di
convocazione straordinaria dell’aula per discutere la
mozione che impegna gli organi della Camera ad approvare in
tempi rapidi una riforma della vigente legge elettorale”.

Giachetti si rivolge a tutti dal M5S al Pdl: “Da stamani
già raccolte 24 firme – spiega – ma occorre arrivare a 210
per ottenere la discussione in aula della mozione. 316 voti
perché poi passi”. Per Giachetti “la soluzione non può
essere correggere il Porcellum”, come in tanti suggeriscono
ancora in questi giorni.

“Del resto il fatto che si torni a parlare di Convezione e
commissione per le Riforme – a giudizio del deputato
democratico – lascia intendere, anche se mi auguro di no,
che anche questo treno rischia di andare a sbattere.
Dobbiamo invece garantire al Paese e alla politica per la
sua credibilità che se si va a votare, in qualunque momento,
si va con una legge diversa. Il modo più semplice è
ripristinare la legge elettorale precedente, ossia il
Mattarellum, se non altro perché ha l’adesione di oltre un
milione e 200 mila persone, che hanno sottoscritto un
referendum”.

Per Giachetti dunque il Mattarellum è “la legge in questo
momento più popolare che esista, tra quelle presentate. Così
intanto ci mettiamo al riparo. Se poi va avanti il percorso
di riforme costituzionali, sarò felicissimo che questa legge
venga superata da una più omogenea ad eventuali riforme
costituzionali che abbiamo realizzato. Se quel treno non va
a stazione, ci siamo almeno garantiti che il popolo italiano
possa scegliere i propri candidati con un sistema che ha
garantito una certa efficacia negli anni passati”.

Ma qualcuno appunto ipotizza di correggere invece il
Porcellum? “È esattamente quello che si diceva tra maggio e
dicembre dello scorso anno – osserva ancora Giachetti – e
poi siamo andati a votare con il porcellum”. (Public Policy)

FEG