di Enrico Cisnetto
ROMA (Public Policy) – Matteo Renzi che propone l’uso delle primarie per la scelta del prossimo candidato a guidare la Commissione Ue, proprio mentre è in polemica con l’Unione europea per qualche decimale di flessibilità, rischia di assomigliare ad un venditore di un prodotto difettoso che vuole esportare qualcosa che già funziona male a casa propria.
La proposta, ragionevolmente, riscuote qualche apprezzamento tra i leader socialisti del Continente, ma forse perché non conoscono come sono (dis)organizzate le primarie in Italia.
Non si tratta della polemica su qualche migliaio di cinesi che è andata a votare per la scelta del candidato a Milano o gli opachi fenomeni simili che si sono già verificati in Liguria, a Roma, Caserta, Eboli, Ercolano o altrove.
Il problema è che, non essendo regolamentate per legge, ogni volta le primarie si svolgono con criteri diversi: una volta sono solo per i militanti (Lega Nord nel 2013), una volta sono aperte a tutti (come per l’Unione nel 2005), un’altra solo a chi è un “certificato” elettore della coalizione di centrosinistra (nel 2012); una volta valgono per l’intera coalizione (sempre nel 2012 per “Italia Bene Comune”), un’altra solo per il singolo partito (come nel 2007 e nel 2013 per il Pd).
Così, nell’incertezza delle regole, capita che nel periodo seguente alle primarie, numerose siano le accuse di legittimità, le polemiche, gli abbandoni e le scissioni (Civati e Cofferati solo per citare degli esempi) o che, come per la vittoria di Marino a Roma, i risultati siano la base per uno scontro fratricida interno al partito che ha poi danneggiato innanzitutto i cittadini romani.
Persino per i 5 stelle la scelta preventiva non ha funzionato, visto che Pizzarotti a Parma ha vinto ma è entrato in disgrazia con i vertici nazionali del suo movimento.
Dunque, se lo scopo di Renzi era attaccare Juncker e delegittimare le attuali istituzioni europee, agitare le primarie può anche essere una scelta valida, seppur derubricata a tattica dello scontro.
Se, invece, il presidente del Consiglio aveva davvero intenzione di proporre quello strumento per scegliere il prossimo candidato alla Commissione europea, farebbe bene prima di tutto a proporre una regolamentazione legislativa delle primarie a casa propria. Poi, riacquisita credibilità…(Public Policy)
@ecisnetto