LOBBYING, PALAZZO CHIGI INCONTRA LA FERPI E IL CHIOSTRO

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LOBBYING, PALAZZO CHIGI INCONTRA LA FERPI E IL CHIOSTRO

(Public Policy) – Roma, 6 giu – Fine del vecchio lobbismo.
Inizio di un’attività di lobby all’insegna della
trasparenza. Questo è l’orientamento di Palazzo Chigi, che
sta lavorando in questi giorni a un provvedimento per
regolamentare l’attività dei lobbisti e il loro rapporto con
la presidenza e i ministeri.

Come aveva anticipato Public Policy due settimane fa, il
governo ha iniziato un processo di riforma che ha portato
ieri a un incontro con le società rappresentanti di
interessi particolari. A convocarli il segretario generale
di Palazzo Chigi Roberto Garofoli.

Le società incontrate sono state la Federazione relazione
pubbliche italiane e il Chiostro. “Il governo – ha
dichiarato, al termine della riunione il segretario generale
– intende coinvolgere le categorie in previsione di un
intervento normativo. Proprio per questo si è ritenuto di
ascoltare i soggetti interessati per verificare le criticità
di un’attività già regolamentata in altri Paesi occidentali,
oltre che in sede europea. Il governo ha ora intenzione di
esaminarle e di tenerne conto nell’elaborare una disciplina
che assicuri la piena trasparenza dei rapporti tra portatori
di interessi particolari e decisori pubblici”.

La Ferpi, che ha sempre auspicato un intervento per
regolamentare l’attività, ha accolto con favore l’apertura
di questo tavolo di lavoro.

“Si è trattato di una
riunione interlocutoria – spiega a Public Policy la
presidente della Ferpi Patrizia Rutigliano – L’intenzione
del governo sarebbe quella di estendere il regolamento del
ministero dell’Agricoltura (il primo ministero ad aver
adottato una procedura di regolamentazione delle attività
dei portatori d’interesse con un regolamento elaborato da
Pierluigi Petrillo; Ndr).

“Noi però – precisa – preferiremmo un ddl governativo che
sommato alle varie proposte parlamentari diventi un testo
unificato”. La Federazione condivide la necessità di un
registro dove siano iscritti i soggetti abilitati a
esercitare la professione, “ma – puntualizza Rutigliano –
vogliamo reciprocità. La nostra proposta è quella di poter
visionare i provvedimenti prima che entrino in Consiglio dei
ministri, come avviene in Ue, del resto, con i cosiddetti
documenti di consultazione. Ci sono atti che devono essere
condivisi, come quelli ministeriali. Noi chiediamo la
possibilità di visionare non dico l’articolato, ma almeno il
contenuto di un provvedimento. Poi si apre tutta la fase
post-approvativa nelle sedi parlamentari che però esula
dalla legge perché Camera e Senato sono organi autonomi”.

La Camera e il Senato infatti non si sono ancora dotati di
un regolamento che normi l’accesso e l’attività dei
lobbisti. L’ingresso per seguire l’iter legislativo viene
così conferito quotidianamente ai responsabili delle
relazioni istituzionali delle diverse aziende. (Public
Policy)

SAF

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