Nidi: quasi 1 miliardo dal 2007 a oggi, ma non tutto è stato speso

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Nidi: quasi 1 miliardo dal 2007 a oggi, ma non tutto è stato speso

ROMA (Public Policy) –  Un’intera giornata dedicata ai nidi e servizi per l’infanzia. È il seminario che si svolge oggi presso la sala funzionale di via Santa Maria in Via, organizzata dal dipartimento per le politiche della famiglia di Palazzo Chigi e dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

Ad aprire i lavori della mattina, Caterina Cittadino capo dipartimento per le politiche della Famiglia. Tra i temi che saranno affrontati, l’indagine sulla spesa con i dati dell’Istat, i servizi di cura per la prima infanzia, e gli aggiornamenti per le norme di settore. La sessione pomeridiana, introdotta da Raffaele Tangorra, direttore generale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, affronterà il tema del ruolo delle Regioni nella governance del sistema. Si parlerà anche delle normative regionali, degli standard e delle procedure di valutazione e controllo dei sistema integrato dei servizi, l’esperienza delle Unioni dei comuni e della gestione dei servizi in una città metropolitana.

L’iniziativa nasce dall’adesione italiana al piano straordinario europeo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (avviato nel 2007), di cui oggi sarà presentato il rapporto, ed è frutto di un’intesa in sede di Conferenza unificata. Quel progetto ha posto in risalto la necessità di investire con misure straordinarie nella rete dei servizi per la prima infanzia come strumenti per la promozione del benessere, lo sviluppo dei bambini, conciliazione dei tempi di lavoro, e sostegno al ruolo educativo dei genitori. Ma nonostante l’impegno- si legge nella relazione- rimangono alcune criticità, come l’ampio divario territoriale tra le regioni. “Criticità – recita il documento – che evidenziano l’esigenza che si consolidi da parte del Governo un intervento a sostegno dei servizi fondamentali e non solo per i bambini ma anche per lo sviluppo sociale ed economico del Paese”. Sono stati creati infatti 55mila nuovi posti nei servizi socio-educativi per la prima infanzia.

Le regioni e i numeri

Il piano straordinario triennale previsto nella Finanziaria del 2007 aveva destinato 446 milioni e 462mila euro per lo sviluppo dei servizi. Il livello medio nazionale di bambini in carico presso i servizi della prima infanzia era del 11,4% a livello nazionale, con una percentuale pari al 4% per le regioni meridionali.

Nel 2010 vennero trovate altre risorse, 100 milioni di euro, nel 2012 sono stati ripartiti 25 milioni del Fondo per la famiglia a favore delle Regioni, mentre 45 milioni vennero destinati allo sviluppo del sistema integrato dei servizi per la prima infanzia. In sostanza, dal piano triennale del 2007 fino al 2012 i servizi per famiglia hanno avuto 616 milioni di euro, cui si sono aggiunti oltre 300 milioni di cofinanziamenti regionali.

Le risorse statali, spiega il rapporto, sono state tutte impegnate dal dipartimento ma non sono state tutte assegnate, “in quanto le procedure per l’erogazione dei finanziamenti, diverse per le diverse intese, prevedono che le Regioni ne facciano richiesta al Dipartimento programmandone preventivamente la destinazione con atti regionali, d’intesa con le autonomie locali”. A oggi sono stati erogati alle Regioni e alle Province autonome 551 milioni di euro, fondi che “sono dunque a disposizioni dei territori per raggiungere l’obiettivo di incrementare i posti per la prima infanzia”. Al 30 settembre 2013 rimangono da erogare, circa 30 milioni alla Campania. Tredici Regioni hanno fatto richiesta al dipartimento accompagnando la domanda dagli atti programmatori e sono: Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Calabria, Umbria, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Le restanti 6 regioni, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta, Marche, Trentino Alto Adige e Toscana, non hanno ancora avviato i necessari atti programmatori e non possono quindi ancora utilizzare 8 milioni e 955mila euro.

I posti

Dall’analisi dei dati raccolti emerge un incremento dei posti in questi ultimi 5 anni: da 234.703 del 2008 a 287.662 al 2012 per una percentuale di copertura che passa dal 14,8% al 19,7%. Sono numericamente superiori i posti degli asili nido e crescono costantemente: 210.541 nel 2008 a 260.078 nel 2013 con un incremento dal 12,5 al 17,7%. Meno consistenti i servizi integrativi, altri servizi per i bambini, che passano da 24.162 a 27.071. I nidi a titolarità pubblica sono il 60,3% del totale, a fronte del 39,7% realizzato da privati.

Italia a due velocità

Svetta in classica l’Emilia Romagna con una copertura del 31,2%, fanalini di coda, la Calabria con il 6% e la Sicilia con il 5,1%. Il Lazio, regione di Roma capitale, sfiora il 15%. Complessivamente sono migliori le performances dell’Italia nord-occidentale e Nord-orientale (rispettivamnete al 20,8% e al 23,3%), seguono quelle dell’Italia centrale con 20,8%, infine l’Italia meridionale e insulare. Anche in questo si registra un Paese a due velocità. (Public Policy)

SAF