Ops, gli errata corrige nel Def 2016

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di Viola Contursi

ROMA (Public Policy) – Il governo, secondo quanto apprende Public Policy, ha presentato in Parlamento 14 pagine di errata corrige al testo del Def 2016, così come uscito dal Consiglio dei ministri l’8 aprile scorso e pubblicato sul sito del Mef.

Nelle 14 pagine, che Public Policy ha potuto visionare, sono elencate circa 34 correzioni di altrettanti punti del Def, tutti “meri refusi che non comportano revisioni nelle stime” come si legge all’inizio dell’errata corrige.

Tra gli errori corretti c’è ad esempio il dato errato del rapporto debito/Pil per il 2019 (124,3% invece di 123,8%) inserito nella premessa del Def, come si può leggere sul sito del ministero dell’Economia.

Il governo si è poi dimenticato, e l’errata corrige interviene su questo, di modificare una tabella in cui compare ancora il pareggio di bilancio al 2018, che il nuovo Documento di economia e finanza sposta invece di un anno, al 2019.

Viene corretto poi un paragrafo della prima parte del Def in cui il tasso di disoccupazione nel 2019 era fissato al 10,6% invece del 9,6% che emerge anche dalle tabelle e un altro facendo passare il valore in percentuale del Pil relativo ai redditi da lavoro dipendente dall’8,9% al 9% nel 2019.

Uno degli errori più sostanziali che vengono corretti è relativo alla riduzione richiesta del saldo strutturale nel 2017 che invece di 0,5 punti percentuali di Pil diventa per “più di 0,5 punti percentuali”.

In un altro punto del Def l’errata corrige fa passare il calo della pressione fiscale dal 2014 al 2015 dai 0,3 punti percentuali che si leggono nella versione pubblicata sul sito del Mef a 0,1 punti percentuali “passando dal 43,6% del 2014 al 43,5% del 2015”.

“Si ravvisa l’esigenza di sostituire la frase – si legge nell’errata corrige – per sopperire a un mero errore di digitazione manuale“. D’altronde le tabelle allegate al Def indicano il valore di 43,5%. (Public Policy)

@VioC