PARTITI, DOPO LA CRISI PD SEL DECIDE COSA FARE DA GRANDE /FOCUS

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Presentazione della "Carta d'intenti per il bene comune"

(Public Policy) – Roma, 22 apr – (di Viola Contursi) Sarà
una “nuova sinistra di governo”, un “nuovo soggetto
politico” al di là e al di fuori “dai confini dei partiti
esistenti” che dovrà essere creato da tutti coloro che si
ritrovano nei principi della sinistra e che ora sono sparsi
in vari partiti e anche fuori. Per fare qualche nome: Pippo
Civati, Felice Casson, Laura Puppato, ma anche Fabrizio
Barca o Salvatore Settis e Barbara Spinelli.

Delineano così, alcuni esponenti di Sel, il progetto
politico tracciato sabato da Nichi Vendola, dopo la scelta
del Pd di rieleggere Giorgio Napolitano al Colle in accordo
con Pdl e Scelta civica, e che muoverà il suo primo passo
l’11 maggio con una assemblea “di popolo”.

VENDOLA: DOBBIAMO DARE A DELUSI PUNTO DI RIFERIMENTO
“Credo che la sinistra abbia bisogno di rimettere in piedi
il cantiere della costruzione di un partito del futuro –
dice oggi Vendola da Foggia – Penso che la deflagrazione del
Pd sia un problema italiano ed europeo di prima grandezza.
Bisogna ricostruire in questo Paese i soggetti che in tutta
Europa competono nel confronto politico e nelle campagne
elettorali”.

Quanto al governo di larghe intese, Vendola dice: “Io vado
all’opposizione con l’Italia, con quel Paese che vomita
quando la politica non è capace di uscire dai propri
rituali, dalle proprie liturgie oscene. Quell’Italia che
vuole nelle istituzioni il gancio con la propria vita e le
proprie sofferenze. Penso che quell’Italia oggi sia
profondamente delusa e orfana di punti di riferimento, noi
dobbiamo costruire per quell’Italia un punto di
riferimento”.

GIORDANO: NUOVO SOGGETTO POLITICO CHE NON GUARDI AL PASSATO
“Lo nostra – dice a Public Policy Franco Giordano – non è
una riedizione di un’operazione minoritaria”. Che tradotto
vuol dire: non torneremo alla Sinistra arcobaleno. “Sentiamo
il dovere di canalizzare un malessere nel Paese – aggiunge –
Non c’è nessn interesse ad alimentare una scissione nel Pd
nè ad essere un contenitore per eventuali dissensi. Il punto
è ragionare sul malessere per evitare che arrivi a sostenere
il populismo o diventi disaffezione per la politica”.

Pensiamo a “un soggetto nuovo che possa dare all’Italia una
grande sinistra come c’è in Francia, in Germania e in altre
parti. Lavoriamo con il massimo dell’apertura e del dialogo
con chi vuole starci”.

La nuova creatura, spiega
Giordano, dovrà raccogliere il malcontento della base e
interpretarlo unendo tutti coloro che si riconoscono negli
ideali di sinistra e non vogliono che questi si disperdano
in tanti soggetti. “Deve essere – dice l’ex segretario
nazionale di Rifondazione comunista – una rifondazione della
sinistra. Uso un vendolismo: dobbiamo creare una sinistra
che prova a guardare al futuro interpretando la società,
senza torcere il collo, quindi senza guardare indietro”.

Il modello, dice, “è quello di una sinistra di cambiamento
che rimetta in discussione anche i vincoli dell’Europa.
Penso che se non ridisegnamo l’Europa, è difficile che possa
nascere una sinistra in Italia”. Quanto al rapporto con il
Movimento 5 stelle, Giordano dice: “Siamo molto attenti alle
domande di rinnovamento del M5s. Naturalmente ci sono dei
toni che non condividiamo, come l’urlo al golpe”.

FAVA: UNIRE CHI SI ERA RICONOSCIUTO NELL’ITALIA BENE COMUNE
“Il nostro progetto – ci dice Claudio Fava – è quello di
dare una rappresentanza politica a tutti gli italiani che si
erano ritrovati nella scelta di Rodotà presidente della
Repubblica. Una politica capace di rappresentare i propri
valori e interpretare la voglia di cambiamento che ci
esprime la gente. Accanto e oltre il Movimento 5 stelle”.

“Unendo – aggiunge – chi sta dentro i partiti politici ma
anche fuori: penso all’appello (per il voto Pd a Stefano
Rodotà; Ndr) di Settis e Spinelli, ad esempio”. Quelli di
Settis e Spinelli non sono gli unici nomi che Fava fa
immaginando questo nuovo soggetto della sinistra: “Mi piace
immaginare non tanto pezzi di partiti che confluiscono,
quanto uomini e donne in carne ed ossa. Ho sentito in questi
giorni persone che la pensano come noi: penso a Ignazio
Marino, Felice Casson, Laura Puppato, Franco Cassano, Pippo
Civati. Ma anche persone fuori dai partiti. Penso che
bisogna unire tutti coloro che si sono riconosciuti
nell’Italia bene comune e che ora si sentono delusi
dall’idea di un governo di salute pubblica”.

“Serve – conclude – un luogo per ritrovarci, una nuova
sfida. Lontana dalla Sinistra arcobaleno ma anche lontana
dall’idea di fare un governissimo con Berlusconi”. Quanto a
Fabrizio Barca, Fava dice: “Mi piace la lealtà e la
sincerità che ha avuto, anche andando contro i suoi
interessi”.

AIRAUDO: COSTRUIRE LA NUOVA SINISTRA DA ORA, ALL’OPPOSIZIONE
“Nelle idee di Vendola Sel non è mai stato un fine ma uno
strumento – ci dice Giorgio Airaudo, sindacalista Fiom
per 23 anni, responsabile auto delle tute blu Cgil negli
anni di Sergio Marchionne, oggi deputato Sel – un lievito di
qualcos’altro. E di fronte all’idea che si finisca in
continuità con la politica di Monti, bisogna che si
ricostruita una rappresentanza politica della sinistra
con al centro i beni comuni e che dialoghi con tutte le
forze che vogliono costituire questi beni comuni. Al centro
dei quali per me c’è prima di tutto il lavoro”.

Un nuovo soggetto politico quindi che “guardi fuori e oltre
Sel” perché “la domanda di sinistra in Italia è molto più
larga. Noi ci rivolgiamo a tutta la sinistra. La nostra
proposta è quella di costruire una proposta raccogliendo la
voglia di cambiamento che viene dalla gente”.
“L’11 maggio – aggiunge – ci sarà un’assemblea popolare,
non un caminetto di dirigenti della sinistra che fu. Perché
quello che non si può ripetere è un accordo verticistico”.

“Dobbiamo – aggiunge – già da oggi, anche con il Movimento
5 stelle, fare delle proposte che abbiano collegamento con
gli elettori di sinistra. Una sinistra che,
dall’opposizione, lotti per battere la destra già da oggi.
Perché il popolo della sinistra si è fatto sentire, ma la
sinistra non è riuscita a intepretarlo”.

FURFARO: RICREARE SINISTRA CHE NON ABBIA PAURA DI VINCERE
“Vogliamo aprire a tutti – dice a Public Policy Marco
Furfaro, della segreteria nazionale di Sel – a tutti coloro
che sono interessati a costruire una sinistra di governo al
di là dei contenitori esistenti. C’è una voglia di
cambiamento e di una sinistra che non trova una collocazione
unica. Tenendo ferma l’idea di non cadere nel minoritarismo
ma rispondendo al cambiamento. Un soggetto che vada oltre
Pd, Sel o M5s”.

“Il punto non è trovare accordicchi e mezze alchimie ma un
immaginario nuovo per dare voce a chi vuole voltare pagina.
Bisogna creare una sinistra che non abbia paura di vincere”.
(Public Policy)

VIC