Il progetto di legge contro chi vende gli accendini di Mussolini

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ROMA (Public Policy) – Prevedere l’apologia di fascismo anche per chi produca, distribuisca, diffonda o venda “direttamente o con qualsiasi modalità, anche telematica, beni mobili raffiguranti immagini o simboli che si richiamano all’ideologia fascista o nazifascista o ad associazioni, movimenti o gruppi” fascisti.

Come? Modificando l’articolo 4 della cosiddetta legge Scelba, la 645 del 1952, quella che vieta la riorganizzazione del Partito nazionale fascista. È quanto prevede un progetto di legge a prima firma di Marco di Maio (Pd) – e firmato da altri 30 dem – che sta per essere assegnato all’esame della commissione parlamentare competente per intraprendere il proprio iter.

Tra gli altri firmatari il capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini e quello in Affari costituzionali Emanuele Fiano. Proposta che, quindi, estende a queste ipotesi le pene previste per l’apologia di fascismo: reclusione da 6 mesi a 2 anni e multa da 206 a 516 euro.

L’obiettivo del progetto di legge? Come si spiega nella relazione illustrativa è quello di non ‘lasciare impuniti’ quegli esercizi commerciali “nei quali vengono quotidianamente e impunemente venduti accendini, magliette, bottiglie di vino e altri innumerevoli oggetti che si richiamano attraverso immagini e simbologie al disciolto partito fascista”.

Ne va, dice Di Maio, anche “della credibilità del nostro stesso Paese anche nelle relazioni con altri Stati”. (Public Policy) IAC