QUIRINALE, BREVE GUIDA ALLE CONSULTAZIONI /SCHEDA

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Qurinale - giorno del ricordo

(Public Policy) – Roma, 18 mar – Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano inizierà le consultazioni con
i partiti (ma non solo) oggi mercoledì 20 marzo.

Una scheda sul sito del governo spiega bene come funzionano e
quali sono le procedure da seguire fino alla formazione,
eventuale, di un esecutivo che abbia la fiducia delle
Camere.

LA COSTITUZIONE
La Costituzione recita: “Il presidente della Repubblica
nomina il presidente del Consiglio dei ministri e, su
proposta di questo, i ministri”. Fin qui il dettato
costituzionale. Nella pratica la formazione di un esecutivo
“si compie – si legge nel sito del governo – mediante un
complesso ed articolato processo, nel quale si può
distinguere la fase delle consultazioni (fase preparatoria),
da quella dell’incarico, fino a quella che caratterizza la
nomina”.

A queste potrebbe aggiungersene una ulteriore che “si
risolve nell’effettuazione del giuramento prescritto
dall’articolo 93” (“Il presidente del Consiglio dei ministri
e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano
giuramento nelle mani del presidente della Repubblica”) e
della fiducia dei due rami del Parlamento.

LA FASE PREPARATORIA
È quella che inizierà oggi (e terminerà domani sera) con le
consultazioni di Napolitano. L’ordine delle consultazioni
non è disciplinato ed anzi è variato nel corso degli anni
(in alcuni casi il presidente della Repubblica ha omesso
alcuni dei colloqui). Napolitano in sostanza riceverà i
capigruppo dei vari partiti, i rappresentanti delle
coalizioni e i presidenti di Senato e Camera (Pietro Grasso
e Laura Boldrini).

L’INCARICO
Non è previsto dalla Costituzione, ma il conferimento
dell’incarico può essere preceduto da un mandato esplorativo
se le consultazioni non hanno dato indicazioni
significative. L’incarico “è conferito in forma orale, al
termine di un colloquio tra il presidente della Repubblica e
la personalità prescelta”.

“Del conferimento
dell’incarico – si legge sul sito del governo – dà notizia,
con un comunicato alla stampa, alla radio e alla
televisione, il segretario generale della presidenza della
Repubblica”. Una volta conferito l’incarico, il presidente
della Repubblica non può interferire nelle decisioni
dell’incaricato, né può revocargli il mandato.

LA NOMINA
L’incaricato di solito accetta “con riserva”, fa un breve
giro di consultazioni e torna dal presidente della
Repubblica per sciogliere, positivamente o negativamente, la
riserva. Se l’esito sarà positivo si passerà subito alla
firma e alla controfirma dei decreti di nomina del capo
dell’esecutivo e dei ministri. Il procedimento si conclude
con l’emanazione di tre decreti del presidente della
Repubblica:

“Nomina del presidente del Consiglio (controfimato dal
presidente del Consiglio nominato, per attestare
l’accettazione); quello di nomina dei singoli
ministri(controfimato dal presidente del Consiglio); quello
di accettazione delle dimissioni del Governo
uscente(controfirmato anch’esso dal presidente del Consiglio
nominato)”.

IL GIURAMENTO E LA FIDUCIA
Entro 10 giorni dal decreto di nomina, il Governo è tenuto
a presentarsi davanti alle Camere per ottenere il voto di
fiducia, che avverrà per appello nominale. Il presidente del
Consiglio e i ministri assumono le loro responsabilità prima
della fiducia, con il giuramento: “Giuro di essere fedele
alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e
le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse
esclusivo della nazione”. (Public Policy)

GAV