RESIDUI BELLICI, I DEPUTATI UDC: “IL GOVERNO PRESENTI UN PIANO PER MAPPARE IL TERRITORIO”

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(Public Policy) – Roma 19 aprile 2012 – Un piano organico per mappare e bonificare i siti contaminati da ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Lo chiedono con una mozione al Governo tre deputati dell’Udc, primo firmatario Mauro Libè. Il testo ripercorre la storia dell’arsenale chimico italiano, citando il libro-inchiesta pubblicato dal giornalista Gianluca Di Feo, “Veleni di Stato” (Bur, 2009). Dal gas utilizzato nelle spedizioni militari in Libia (1911-1931) ed Etiopia (1935), al piano varato da Mussolini all’inizio della guerra, che prevedeva “la costruzione di 46 impianti per distillare 30mila tonnellate di gas ogni anno”.

I deputati (oltre a Libè, Roberto Rao e Gian Luca Galletti) chiedono al Governo di presentare in Parlamento “una dettagliata relazione sullo stato reale dei lavori di bonifica”. Questo perchè – sottolineano i firmatari – oltre alla già certificata presenza di residuati e sostanze chimiche in località come il lago di Vico, Molfetta, Colleferro, Ischia, Pesaro, Cattolica e Melegnano (nel milanese), ci sono ancora “molteplici posti in tutta Italia da aggiungere alla lista”. Sul versante centro meridionale Adriatico, ad esempio, dove è stata stimata la presenza di “100mila ordigni solo nelle vicinanze di Molfetta, 13mila proiettili nel golfo di Napoli, 84mila tonnellate di testate all’arsenico nel fondali di Pesaro”.

La mozione impegna il Governo a presentare al Parlamento “una relazione sullo stato reale dei lavori di bonifica sui siti contaminati”. Per i tre parlamentari dell’Udc sarebbe inoltre fondamentale predisporre un’indagine epidemiologica sui territori esposti al rischio contaminazione, rimuovendo al contempo il vincolo di area militare dai siti in questione, “in modo da favorirne il più veloce recupero e la messa in sicurezza”.