Risorse per sicurezza e cultura, ma spendibili quando?

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ROMA (Public Policy) – di Viola ContursiMatteo Renzi annuncia lo stanziamento di 2 miliardi di euro per sicurezza e cultura.

Seguendo le sue stesse parole le risorse dovrebbero arrivare dalla flessbilità europea. Quota parte arriverà in particolare dalla cosiddetta clausola migranti, ovvero quella flessibilità dello 0,2% che chiediamo all’Europa a fronte delle spese per l’accoglienza dei migranti.

Se così sarà, e lo scopriremo tra qualche settimana quando l’esame della Stabilità entrerà nel vivo, c’è da chiedersi quando queste risorse arriveranno. Visto che l’ok da parte di Bruxelles alla clausola migranti potrebbe arrivare anche in primavera, mentre l’emergenza terrorismo è ora.

È lo stesso Renzi che, nel suo discorso ai Musei Capitolini di Roma, ci dà l’indizio della provenienza delle risorse per sicurezza e cultura. E il ministro Padoan lo conferma in audizione al comitato Schengen: “Poiché c’è già una richiesta relativa agli ‘eventi eccezionali’ (la cosiddetta clausola migranti; Ndr) appare ovvio che anche quelli legati alla sicurezza lo siano. Si invoca per questo lo 0,2% del Pil da indirizzare nella voce sicurezza”.

Renzi dice che viene “rinviato al 2017 il taglio dell’Ires” al 24% e viene invece destinato 1 miliardo alla sicurezza e 1 miliardo alla cultura. Attualmente il testo del ddl Stabilità (in cui saranno inserite le nuove misure per la sicurezza e la cultura) prevede che il taglio dell’Ires al 24%, fissato dal 2017, possa essere anticipato se l’Europa ci darà l’ok alla clausola migranti.

Dire quindi che questo taglio avverrà dal 2017 significa dire che quelle risorse ora “libere” verranno usate per la sicurezza e la cultura. Ma sono risorse al momento “virtuali” visto e considerato che dall’Ue per ora abbiamo ricevuto solo un ok con riserva sulla manovra finanziaria e che non si sa, allo stato attuale, quando arriverà il via libera alla clausola migranti.

Che potrebbe arrivare in Primavera ma anche no. Che potrebbe arrivare “pieno”, ovvero con l’ok a tutti i 3,3 miliardi richiesti, oppure no.

In realtà da quanto si apprende, per le spese per la sicurezza si dovrebbe ricorrere alla “nuova” flessibilità europea, invocata dopo i fatti di Parigi, e solo per gli interventi di integrazione e cultura richiedere la clausola migranti.

Ad ogni modo l’interrogativo è d’obbligo: le risorse saranno spendibili da subito? Perché l’emergenza terrorismo è ora, non tra un po’. (Public Policy)

@VioC