VERSO IL 2013: ASSE TREMONTI-LEGA, LA LISTA 3L PER UN’EUROPA “FEDERALE”

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(Public Policy) – Roma, 6 dic – ‘3L-Lega: un’alleanza che
può fare molta strada e che farà molta strada in Italia’. A
scriverlo su Twitter è l’ex ministro dell’Economia
dell’ultimo Governo Berlusconi Giulio Tremonti. Tenutosi
lontano in questi mesi di Governo Monti dal Pdl, Tremonti
non è rimasto comunque indietro e a inizio ottobre ha
presentato a Riccione la sua nuova creatura: ‘3L Lista
Lavoro e Libertà’. Fine principale del movimento è ‘mettere
in sicurezza il nostro debito pubblico’, sottoscrivendo la
quota attualmente in mani estere, ‘contro la lobby della
finanza internazionale’.

Mercoledì, durante una conferenza stampa a Milano, insieme
con il leader del Carroccio Roberto Maroni (candidato alle
regionali lombarde), Tremonti ha stretto un’alleanza con la
Lega (partito al quale, nonostante l’appartenenza al Pdl, è
sempre rimasto vicino) sia per le elezioni in Lombardia che
– in prospettiva – per le politiche del 2013 (‘Ne
parleremo’, ha detto a tal proposito Maroni). I due leader,
a detta loro, condividono ‘una certa idea di Europa’. Quale?

IL MANIFESTO TREMONTIANO
‘Nel dopoguerra non c’erano i soldi – si legge nel
manifesto 3L – ma c’era la vita! Oggi in Italia è l’opposto:
non si compra, non si assume, non si investe. Nelle nostre
strade si stanno diffondendo i cartelli ‘compro oro’. Weimar
cominciò così, quando la crisi arrivò al ceto medio. Tra
poco ci diranno che la nostra economia si indebolisce, che
il nostro debito pubblico cresce, che così l’Italia non lo
può onorare, che perciò dobbiamo chiedere l”aiuto’ europeo,
ma che per questo dobbiamo fare ‘ancora di più!”.

‘Questo è il presente e questo sarà anche il futuro, se
ancora si crede alla propaganda dominante: l’Italia avanza,
l’Italia attaccaà goal della Germania! Se continuiamo così,
di sicuro vincono solo la speculazione internazionale e
l’industria straniera’.

IL PROGRAMMA 3L
Si tratta di un ‘testo aperto’, ci tengono a sottolineare i
tremontiani. ‘Una prima metà l’abbiamo scritta. L’altra, la
potete scrivere voi con le vostre idee’. Per quanto riguarda
la prima metà, il programma è diviso in cinque ‘blocchi’:
‘Compra-Italia; Economia; Ricerca e Ambiente; Democrazia e
società; L’Europa’ (il programma dettagliato lo trovate qui:
http://urlin.it/377b3)

COMPRA-ITALIA
‘Il debito pubblico italiano può e/o deve tornare in mani
italiane – si legge – per bloccare il ricatto speculativo
esterno. Titoli pubblici esenti da ogni imposta presente e
futura’.

ECONOMIA
Il secondo blocco è a sua volta diviso in quattro sezioni:
credito e lavoro, tasse e spesa pubblica, libertà economica
e Sud. Per quanto riguarda la prima, Tremonti propone la
‘costituzione di una banca nazionale di ‘Credito per
l’Economia’ (CpE) sul modello tedesco della Kfw (Kredit für
Wirtschaft, banca pubblica; Ndr)’.

Inoltre, si propone la ‘separazione tra credito produttivo
e casinò o bisca finanziaria; il tfr nella busta paga
mensile, con diritto di compensazione finanziaria automatica
ed equivalente per le imprese; un nuovo contratto di lavoro
per la piccola e media impresa; la
detassazione-defiscalizzazione di un lavoratore “anziano”
per ogni giovane assunto in azienda; protezione della nostra
produzione; blocco della riforma Fornero sul precariato;
potenziamento dei distretti e reti; nuova Legge Tremonti per
investimenti, assunzioni ed export; responsabilità sociale
delle grandi società finanziarie’.

Per quanto riguarda tasse e spesa pubblica, l’ex ministro
dell’Economia propone ‘l’abbattimento dell’Imu sulla prima
casa non di lusso; la parallela introduzione a copertura di
un’aliquota di imposizione bancaria e finanziaria sui
profitti da attività speculative e sull’attività fatta nei
paradisi fiscali; la destinazione prioritaria dei risparmi
da ‘compra-Italia’, ed altro, a riduzione fiscale; una
moratoria Equitalia in specifici casi; lotta anti evasione,
coinvolgendo i Comuni; controlli sulla lealtà fiscale degli
immigrati che accedono alla nostra sanità; pagamento in
contanti delle pensioni più basse; un concordato triennale
preventivo; allentamento del patto di stabilità per gli
investimenti fissi; ripresa del federalismo fiscale; sblocco
effettivo dei pagamenti della Pa’.

Terza sezione, libertà economica: la Lista 3L chiede una
‘moratoria legislativa, l’intervento da fare o è radicale o
non è: ‘Tutto è libero tranne ciò che è vietato dalla legge
penale o in materia finanziaria e bancaria”. In merito alla
situazione del Sud Italia, Tremonti propone l’istituzione di
una ‘nuova’ ‘Cassa del Mezzogiorno e il potenziamento dei
titoli di risparmio per l’economia meridionale’.

RICERCA E AMBIENTE
‘Va aumentato – si legge – il numero dei ricercatori con
una rigorosa pianificazione degli ingressi e della
progressione di carriera, e con l’attribuzione di una
significativa componente salariale premiale in base ai
risultati scientifici e alle capacità di attrarre
finanziamenti e di cooperare con l’industria’. Gli enti di
ricerca pubblica vanno inoltre ‘ridotti di numero’ e la loro
vigilanza e il coordinamento vanno ‘sottratti ai troppi
ministeri competenti’ e affidati alla presidenza del
Consiglio.

Per Tremonti va sostenuto, ‘estendendone gli ambiti di
applicazione e l’entità delle risorse destinate, il credito
di imposta su progetti commissionati a enti e università,
pubblici e privati’. Inoltre va ‘gradualmente abolita l’Irap
per gli enti di ricerca pubblici, come è già accaduto per il
settore privato’.

Sull’ambiente il programma è una domanda: ‘Perché non fare
nostra la parte davvero realizzabile del programma del
Movimento 5 stelle’?. Infine la scuola: ‘Per fare
risparmiare alle famiglie quello che è certamente un costo
inutile – si legge – i libri di scuola devono essere davvero
e-book e, comunque, non si cambiano per 5 anni. Se
necessario, si aggiornano in classe’.

DEMOCRAZIA E SOCIETÀ
‘Nessun compenso politico – dice Tremonti – potrà superare
il guadagno di un precario. Poi andrà a regime il sistema di
standard di costo medio europeo’. Inoltre i referendum
propositivi e consultivi devono essere ‘generalizzati’, va
abbassata ‘a 16 anni la maggiore età’ e bisogna introdurre
il doppio voto elettorale ai giovani: ovvero consentire
‘agli elettori maggiorenni e fino a quaranta anni di età’ di
votare due volte, ‘anziché una, per ciascuna Camera’.

Così, secondo Tremonti, si consente di ‘rispettare il
principio per cui il voto è segreto, segreto che altrimenti
andrebbe violato se si dovesse pesare il singolo voto dei
giovani, e si aumenta il peso politico delle giovani
generazioni’. Inoltre si chiede ‘l’elezione diretta del
presidente della Repubblica’. Per quanto riguarda Internet,
la Lista 3L, se sull’ambiente si rifà ai grillini, qui parla
di ‘adozione delle proposte liberali per la rete fatte dal
Piraten Partei’.

EUROPA
Si chiede un referendum sull’Ue futura: ‘più unità nella
disciplina di bilancio, sopra; più solidarietà sotto, e
comunque ‘battere i pugni’ in Europa’, ovvero ‘avvertire che
l’Italia intende certo continuare a finanziare i piani di
aiuto europei destinati ai Paesi in crisi, ma non più
calcolandoli sul parametro della quota italiana di
partecipazione alla Bce (17%), ma in base alla oggettiva
esposizione al rischio del suo sistema finanziari’.

Il referendum va fatto, secondo Tremonti, perchè c’è
bisogno di ‘un’Europa che torni alle origini federali
unitarie, comprendendo le tradizioni ed i territori storici,
riducendo all’opposto l’egoismo miope tipico di certi
nazionalismi statali. È l’unica via per evitare che, in una
globalizzazione fatta da enormi blocchi continentali, le
singole potenze nazionali europee diventino davvero, a loro
volta, marginali’.

Non solo: anche ‘per evitare di continuare a trattare i
Paesi, ed i popoli europei come capri espiatori, seguitando
invece a trattare come salvatori i veri colpevoli (i
banchieri, la finanza, gli hedge-fund)’. E ancora: ‘Per
salvare la democrazia, costruendo su questa base
l’architettura della nuova Europa. Questa dovrà essere
disegnata in linea con il decisum del Consiglio Europeo del
maggio 2010: devoluzione verso l’alto delle competenze
nazionali sui pubblici bilanci, attraverso una gestione
europea che (ogni primavera) anticipi e guidi la discussione
parlamentare autunnale che si fa sui bilanci nazionali’. Ma
anche, sottolinea Tremonti, ‘crescente riconoscimento del
ruolo dei territori e solidarietà europea verso il basso: un
vero Fondo europeo, con capacità di emettere ‘eurobond”.
(Public Policy)

GAV