L’accordo (datato 2011) con la Croazia: a che punto siamo

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ROMA (Public Policy) – Svolgere attività di cooperazione di polizia per prevenire e reprimere i crimini, in particolar modo quelli connessi all’immigrazione illegale, alla tratta di esseri umani e al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

È quanto prevede, in sintesi, il contenuto di un disegno di legge che ratifica ed dà esecuzione all’accordo tra Italia e Croazia sulla cooperazione transfrontaliera (fatto a Zagabria il 5 luglio 2011), che sarà probabilmente incardinato in commissione Esteri a Montecitorio questa settimana (era nel calendario durante la scorsa ma non è stato trattato; relatore Edmondo Cirielli, FdI).

Il progetto di legge era stato approvato dal Senato nello scorso gennaio.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’accordo definisce le modalità della cooperazione tra i due Paesi, centrate su alcune attività come lo scambio di informazioni su reati, persone, forme di criminalità e prevede un’intensificazione di comunicazioni e telecomunicazioni e distacchi di esperti e visite di studio.

Prevista, anche, l’armonizzazione delle attività di cooperazione anche attraverso la designazione di punti di contatto e l’effettuazione di analisi congiunte e attività operative coordinate.

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IAC