ROMA (Public Policy) – Dai reati contro il patrimonio culturale alla rete nazionale dei registri dei tumori, passando per nuove normative su vendita del pane, conflitto di interessi e concessioni demaniali turistiche.
Senza dimenticare, tra l’altro, l’introduzione del reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, lo ‘ius soli’ o le modifiche in materia di legittima difesa. Sono alcuni tra gli argomenti principali contenuti in alcune delle proposte di legge che sono state approvate da un ramo del Parlamento durante la XVII legislatura ma che, in seguito, non hanno avuto il consenso finale dall’altra Camera.
Secondo quanto risulta dalle statistiche sull’attività legislativa sono 67, al Senato, i ddl che, arrivati dopo il primo ok da Montecitorio, non sono stati affrancati in via definitiva da Palazzo Madama.
Più basso, invece, il numero di quelli che dopo l’approvazione ottenuta dalla Camera alta non sono stati approvati da Montecitorio: solo 10.
Dunque il totale dei progetti di legge che nel passaggio da una Camera all’altra del Parlamento è rimasto ‘incagliato‘ è pari a 77. Tra le ragioni principali: il tempo (molti sono stati approvati poco prima dello scioglimento delle Camere, quando ormai il tempo residuo era piuttosto stretto) e l’opportunità politica (su alcuni, o non si è trovato una maggioranza coesa a supporto oppure il loro esame è stato preceduto nell’approvazione da altri progetti di legge ritenuti più necessari).
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IAC