Ambiente&Energia in legge di Bilancio: le proposte sul tavolo

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ROMA (Public Policy) – Con le ammissibilità di ieri pomeriggio l’iter della manovra, in commissione Bilancio alla Camera, inizia a carburare. Sono molti (e molto interessanti) i temi riguardanti Ambiente&Energia presenti in questa legge di Bilancio.

Vediamone alcuni.

Prorogare di un anno, fino al 2022 anziché fino al 2021, il sismabonus, innalzando la detrazione al 90% se dai lavori derivi il passaggio a due classi di rischio inferiori e si raggiunga almeno la classe C. Lo chiede un emendamento del Movimento 5 stelle, a prima firma Gianluca Rospi, depositato nella VIII commissione della Camera alla legge di Bilancio.

Lo stesso emendamento prevede anche la possibilità di cedere il credito di imposta derivante dal sismabonus alle ditte che effettuano i lavori o a privati. Resta esclusa la possibilità di cedere il credito alle banche.

Un’altra proposta di modifica targata 5 stelle chiede di destinare il 50% delle risorse derivanti dalle sanzioni amministrative in materia di tutela ambientale al rafforzamento delle attività di prevenzione e gestione dei rifiuti e degli inquinamenti, al funzionamento e al potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali e alla tutela della sicurezza pubblica.

Rendere automatico il bonus sociale elettrico: è a quanto punta la Lega che ha preparato sul punto un emendamento in V commissione. Oggi, per ottenere il bonus, va presentata al Comune di residenza (o presso un altro ente designato dal Comune, come Caf e Comunità montane) attraverso i moduli ad hoc. Procedura che comporta anche un costo di amministrazione. Per accedere al bonus occorre poi rispettare alcune soglie Isee (non superiore a 8.107,5 euro e 20mila euro per un nucleo familiare con più di 3 figli a carico). L’intenzione della maggioranza, quindi, è quello di rendere automatico il riconoscimento del bonus, eliminando quindi la richiesta al Comune.

Continua il tentativo del M5s di stoppare la proroga degli incentivi agli impianti a biomasse, biogas e bioliquidi. Il M5s, infatti, apprende Public Policy, ha presentato un emendamento alla manovra in commissione Bilancio alla Camera che punta a cancellare quanto previsto dalla legge di Bilancio 2016. Questa aveva infatti stabilito che agli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili che hanno cessato al 1° gennaio 2016, o cesseranno entro il 31 dicembre 2018, di beneficiare di incentivi sull’energia prodotta, in alternativa all’integrazione dei ricavi, è concesso il diritto di fruire di un incentivo sull’energia prodotta fino al 31 dicembre 2021 o per cinque anni dal rientro in esercizio degli impianti.

I 5 stelle chiedono inoltre di creare un Fondo (nello stato di previsione del ministero dell’Ambiente), con una dotazione di 30 milioni di per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, destinato alle Pmi “che abbiano adottato misure per la prevenzione e riduzione dei propri rifiuti, nonché per il riuso dei prodotti utilizzati nell’attività di impresa”. Sarà un dm Ambiente (sentita la Conferenza Unificata) a individuare le tipologie di attività di riduzione e i criteri per l’assegnazione delle risorse.

E ancora: incentivi per chi installa in casa impianti impianti per l’accumulo di energia prodotta da fotovoltaico. Lo prevede un altro emendamento M5s, presentato da Teresa Manzo. La proposta punta a “favorire l’autoconsumo di energia rinnovabile” per le utenze domestiche riconoscendo un contributo, fino al 30% della spesa sostenuta per un massimo di 3mila euro a intervento per l’acquisto e l’istallazione di sistemi di accumulo di energia prodotta da fotovoltaico. Il rimborso verrà riconosciuto “a fronte di spese regolarmente documentate e sostenute a decorrere da luglio 2018 a giugno 2021” e non sarà cumulabile con altri benefici di natura simile. Per coprire la misura, è posto un limite massimo di spesa di 30 milioni di euro all’anno per il triennio 2019-2021.

La Lega vuole invece prevedere una procedura alternativa per l’emanazione dei criteri per stabilire quando un rifiuto cessa di essere considerato tale. E ancora, dal Carroccio: entro il 30 giugno 2019 i soggetti riconosciuti per la raccolta e il recupero dei pneumatici fuori uso (Pfu) dovranno gestire una extra quantità in peso di Pfu pari al 5% del rispettivo quantitativo annuale in peso dovuto.

Altre proposte della Lega e del Movimento 5 stelle, in ordine sparso: definire una tariffa incentivante per la produzione di energia elettrica da impianti geotermici che facciano ricorso a tecnologie avanzate (Lega); incentivi per l’acquisto, tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre, anche in “locazione finanziaria”, di auto elettriche nuove e la rottamazione di veicoli diesel o benzina (M5s); per chi rottama la propria auto “particolarmente inquinante”, fino a euro 4, è prevista l’assegnazione di una card elettronica, con un importo che può arrivare al massimo a 500 euro per il 2019, per l’acquisto di biciclette e abbonamenti al tpl (M5s). (Public Policy) GAV-FRA-NAF