AL SENATO LA RATIFICA DELL’ACCORDO
SUL PROGETTO TRANS ADRIATIC PIPELINE
(Public Policy) – Roma, 23 set – Archiviare e non promulgare
il ddl di ratifica dell’accordo Albania, Grecia e Italia sul
progetto “Trans Adriatic Pipeline” (Tap). Questa la
richiesta del Movimento 5 stelle del Senato che ha
presentato una questione pregiudiziale al ddl di ratifica,
atteso nell’Aula di Palazzo Madama da martedì.
La richiesta dei 5 stelle (la questione pregiudiziale porta
la prima firma di Barbara Lezzi) parte dal presupposto che
“nell’accordo che si ratifica non risultano adeguatamente
affrontati i problemi relativi all’impatto ambientale
conseguenti alla realizzazione del progetto Tap,
prevedendosi anzi (articolo 6 dell’Accordo) che l’Italia,
quale Stato contraente, sia tenuta ad adottare ogni
provvedimento atto a facilitare la realizzazione del
Progetto nel proprio territorio, compresa la concessione di
tutte le autorizzazione necessarie. Ciò in evidente
antinomia con le norme nazionali vigenti in materia di
Valutazione di impatto ambientale”.
I senatori del M5s sottolineano anche come “il Comitato per
la Valutazione di impatto ambientale della Regione
interessata dalla localizzazione dell’opera, ha già valutato
negativamente il progetto Tap. Dalla ratifica può derivare
quindi, in assenza di profonde modifiche tendenti
all’inserimento di precise clausole di salvaguardia
ambientale, una potenziale lesione del diritto all’ambiente
per come esso si è venuto a configurare nella legislazione
vigente e nella giurisprudenza costituzionale”.
“Una non adeguata programmazione delle fonti di
approvvigionamento – si legge nella questione pregiudiziale
– oltre a non recare benefici in termini di costo
energetico, rischia, se non accompagnata da una attenta ed
equilibrata normativa di tutela ambientale, di sfociare in
una aperta violazione dell’articolo 9 della Costituzione”
che “presenta una visione non statica o meramente estetica,
ma di protezione integrata e articolata dei valori
ambientali”.
“L’inserimento della materia ‘tutela dell’ambiente’ nel novero
di quelle di competenza esclusiva dello Stato – sostengono
i 5 stelle – non può portare il Governo o la legge statale
ad eliminare la preesistente pluralità di titoli di legittimazione
per interventi regionali diretti a soddisfare contestualmente,
nell’ambito delle proprie competenze, ulteriori esigenze
rispetto a quelle di carattere unitario definite dallo
Stato”.
“Strettamente collegata alla tutela dell’ambiente è poi la
tutela della salute – si legge ancora nella pregiudiziale
M5s – poiché è indubbio che la salubrità dell’ambiente
condiziona la salute dell’uomo. La sfera di competenza
statale in questo caso è ancor più rigorosamente delimitata.
Pertanto, qualora lo Stato volesse, in applicazione del
principio di sussidiarietà, esercitare competenze in
materia, la forma di raccordo tra Stato e Regioni dovrebbe
essere l’intesa, quale principale strumento di attuazione
del principio di leale collaborazione”.
Il progetto della Tap, sostengono ancora i 5 stelle, “non è
neppure inquadrato in un contesto coerente di programmazione
energetica sostenibile” e “a fronte di oneri prevedibili a
seguito dell’impatto ambientale dell’opera, appaiono del
tutto aleatorie, nel confuso quadro programmatorio ed
autorizzatorio in atto, le eventuali maggiori entrate per
l’erario, sia in considerazione della destinazione finale ad
altri Paesi dell’idrocarburo, sia tenuto conto delle attuali
previsioni di ribasso dei prezzi del gas, nonché delle forti
criticità dovute ad una non meditata valutazione del
delicato contesto geopolitico in cui l’opera viene ad
inserirsi, meritevoli di approfondimento”. (Public Policy)
VIC