(Public Policy) – Roma, 12 feb – La revisione del sistema di
scambio di quote di emissione di gas serra (Ets) è più
vicina al via libera definitivo. La commissione Ambiente
della Camera ha approvato un parere favorevole alla bozza di
decreto legislativo del Governo, varata all’ultimo Consiglio
dei ministri prima di Natale, il 22 dicembre.
Il provvedimento recepisce la direttiva europea 2009/29/CE,
che modifica il sistema di scambio di quote di emissione di
CO2 finora in vigore.
Si tratta del sistema Eu Ets (Emissions trading system),
introdotto nel 2003 con un altra norma comunitaria, la
direttiva 2003/87/CE. Consiste in un meccanismo che permette
agli impianti industriali di acquistare e vendere quote di
emissione di CO2 (dette appunto Ets), entro un ammontare
complessivo di emissioni annue, destinato a ridursi
gradualmente nel tempo, secondo gli obiettivi del pacchetto
“Clima energia” per il 2020, e della ‘road map’ europea per
l’energia per il 2050.
Il decreto legislativo, che tornerà ora sul tavolo del
Governo per l’approvazione definitiva, aggiorna il sistema
su diversi fronti.
NUOVI AMBITI DI APPLICAZIONE
Il sistema viene esteso ad altri gas diversi dalla CO2.
Prevede inoltre l’esclusione di piccoli impianti con
emissioni inferiori a 25mila tCO2 e, dove sono svolte
attività di combustione, con potenza tecnica nominale
inferiore a 35MW, purché le emissioni di tali impianti siano
regolate con misure di riduzione “equivalenti” a quelle
imposte all’interno del sistema Ets. Ci sono anche nuove
regole semplificate per il monitoraggio, la rendicontazione
e la verifica a favore degli impianti caratterizzati, nel
periodo 2008-10, da emissioni inferiori a 5mila tCO2/anno.
ASTE PER L’ASSEGNAZIONE DELLE QUOTE
Le quote di emissione verranno assegnate mediante aste
svolte a livello nazionale nel rispetto di regole
armonizzate definite a livello europeo. Per gli impianti
termoelettrici o per la cattura e lo stoccaggio del carbonio
l’assegnazione sarà onerosa, ad eccezione di quelli a
cogenerazione che potranno ricevere quote gratuite per
l’energia destinata al teleriscaldamento degli impianti
industriali e degli impianti di produzione di energia
elettrica che utilizzano gas residui di acciaieria la cui
produzione è inevitabile.
Per gli impianti diversi
dal termoelettrico, il primo anno sarà assegnato
gratuitamente l’80% delle quote spettanti, mentre negli anni
successivi la percentuale di assegnazione sarà ridotta fino
ad arrivare al 30% nel 2020.
I proventi delle aste verranno destinati a interventi di
mitigazione per favorire gli adattamenti climatici.
FLESSIBILITÀ TRA SETTORI ETS E NON
È prevista la possibilità di rilasciare quote a seguito
della realizzazione di progetti che riducono le emissioni in
settori non regolati dall’Ets in modo che gli operatori
possano vendere le quote agli impianti non regolati
dall’Ets. C’è anche l’istituzione di una ‘riserva’ di quote
da assegnare gratuitamente agli impianti ‘nuovi entranti’
nel sistema e a quelli che effettuano significativi
ripotenziamenti.
COMMISSIONE CLIMA UE, IL MERCATO È SATURO
L’approvazione delle aste per le nuove quote non è detto
che sia più funzionale al miglioramento dell’efficienza
energetica e alla riduzione delle emissioni. A gennaio il
commissario Ue al Clima Connie Hedegaard ha invitato a
rinviare l’asta per 900 milioni, su cui il Parlamento
europeo dovrebbe esprimersi in primavera.
Per la commissione Ue ci sarebbero già troppe quote Ets in circolazione
rispetto alla capacità di assorbimento del mercato. Il
prezzo del carbonio è ormai sceso sotto i cinque euro, e
l’ultima asta in Germania è andata deserta. (Public Policy)
LEP