di Francesco Ciaraffo
ROMA (Public Policy) – Estensione della Cigo alle imprese ad oggi non coperte, un alleggerimento dei requisiti soggettivi e il potenziamento del sussidio economico per gli ammortizzatori in mancanza di lavoro, potenziamento della Dis-coll. C’è poi anche il Fondo emergenziale intersettoriale-Fei, per intervenire quale assicurazione residuale in presenza di eventi di particolare gravità definiti da provvedimenti emergenziali. Sono alcuni degli elementi della proposta di riforma degli ammortizzatori sociali su cui sta lavorando il ministero del Lavoro. Il ministro, Andrea Orlando, ha illustrato il progetto alle parti sociali.
Ma vediamo i dettagli:
RIFORMA SU UNIVERSALISMO DIFFERENZIATO
“Il principio che guida l’azione riformatrice è quello dell’universalismo differenziato. Ciò significa realizzare una adeguata protezione per tutti i lavoratori e, in ogni caso, differenziato secondo le caratteristiche settoriali ma, soprattutto, secondo le dimensioni aziendali”, si legge nella bozza di documento.
Il documento indica come “prioritario obiettivo” della riforma che “non vi siano lavoratori esclusi dal sistema di protezione sociale, sia in costanza di rapporto di lavoro sia in mancanza di occupazione, pur nel quadro di una differenziazione delle tecniche protettive e in grado di cogliere la strutturale elasticità delle dinamiche dei diversi settori produttivi”, sottolinea ancora.
AMMORTIZZATORI IN COSTANZA DI RAPPORTO
In riferimento agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, la riforma punta a un’estensione della platea dei beneficiari con lo scopo di includere nel sostegno al reddito tutti i lavoratori subordinati, anche con una minima anzianità di lavoro, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio.
Altri obiettivi sono l’incremento del quantum del sostegno, l’introduzione di durate differenziate per dimensione aziendale e l’estensione delle tutele anche ai lavoratori delle imprese di piccole dimensioni (da 1 a 15 dipendenti).
Viene poi ipotizzato un meccanismo di premialità che prevede una riduzione della contribuzione addizionale per le aziende che non fanno ricorso ai trattamenti di integrazione salariale per un tempo significativo. Viene confermata la gestione esclusiva delle integrazioni salariali da parte dei Fondi bilaterali esistenti.
Per quanto riguarda la Cigo, è prevista l’estensione del suo campo di applicazione alle imprese che attualmente non sono coperte da strumenti ordinari e che non aderiscono o non costituiscono fondi di solidarietà bilaterali.
In riferimento alla Cigs, si mira ad estendere a tutti i datori di lavoro che non accedono ai trattamenti di integrazione salariale.
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@fraciaraffo