ANNO 1919, ECCO IL PROGRAMMA FASCISTA CHE PIACE A LOMBARDI (M5S) /FOCUS

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(Public Policy) – Roma, 5 mar – (di Gaetano Veninata) Hanno
suscitato le solite polemiche pseudo-storiche le parole
della neocapogruppo 5 stelle alla Camera Roberta Lombardi
sul fascismo.

In realtà se si guarda strettamente al programma dei Fasci
di combattimento, presentato il 23 marzo 1919 durante
l’adunata di piazza San Sepolcro a Milano (e poi pubblicati
sul “Popolo d’Italia” il 6 giugno 1919) da un gruppetto di
circa 120 ex combattenti, interventisti, arditi e futuristi,
si legge di suffragio universale, voto per le donne,
addirittura l’elezione popolare di una magistratura
indipendente dal potere esecutivo e un’imposta straordinaria
sul capitale.

È vero anche che – insieme a queste (per quei tempi
rivoluzionarie proposte) – si chiedeva anche “l’istituzione
di una milizia nazionale e la valorizzazione della guerra
rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti”. E molti
altri problemi (“burocratici, amministrativi, scolastici,
giuridici, coloniali”), si precisava, sarebbe stati
tracciati “solo una volta creata la classe dirigente”.

IL PROGRAMMA DEL 1919
Inizia con un classico mussoliniano oggi usato
(ironicamente) dal leader 5 stelle Beppe Grillo
(“Italiani!”) il programma di quello che viene definito “un
movimento genuinamente italiano, rivoluzionario perché
antidogmatico”. Per “il problema politico”, si legge, i
sansepolcristi chiedono:

– Suffragio universale a scrutinio di lista regionale, con
rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le
donne.
– Il minimo di età per gli elettori abbassato a 18 anni;
quello per i deputati abbassato a 25 anni.
– L’abolizione del Senato.
– La convocazione di una assemblea nazionale per la durata
di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la
forma di costituzione dello Stato.
– La formazione di Consigli nazionali tecnici del lavoro,
dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle
comunicazioni, ecc. eletti dalle collettività professionali
o di mestiere, con poteri legislativi, e diritto di eleggere
un Commissario generale con poteri di ministro.
– L’elezione popolare di una magistratura indipendente dal
potere esecutivo.

Per “il problema sociale”:
– La sollecita promulgazione di una legge dello Stato che
sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto
ore di lavoro.
– Minimi di paga.
– La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al
funzionamento tecnico dell’industria.
– L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che
siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di
industrie e servizi pubblici.
– La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di
tutte le industrie dei trasporti.
– Una necessaria modificazione del progetto di legge di
assicurazione sulla invalidità e sulla vecchiaia abbassando
il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni.

Per “il problema militare”:
– L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi
di istruzione a compito esclusivamente difensivo e il
disarmo generale.
– La nazionalizzazione di tutte le fabbriche di armi e di
esplosivi.
– Una politica estera nazionale intesa a valorizzare, nelle
competizioni pacifiche della civiltà, la Nazione italiana
nel mondo.

Per “il problema finanziario”:
– Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere
progressivo, che abbia forma di vera espropriazione parziale
di tutte le ricchezze.
– Il sequestro (confisca) di tutti i beni delle
congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense
vescovili che costituiscono una enorme passività per la
Nazione e un privilegio di pochi.
– La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra
ed il sequestro dell’85% per cento dei profitti di guerra.
– La gestione cooperativa della produzione agricola e la
concessione della terra ai contadini. (Public Policy)

GAV