Appalti, le modifiche del Senato al ddl: dai prezzi ai Cam

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di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – Arriva la revisione dei prezzi obbligatoria e anche l’obbligatorietà dei Criteri ambientali minimi (Cam), così come il divieto di accorpamento “artificioso” dei lotti per valorizzare le imprese di prossimità. Sono alcune delle novità principali introdotte in Senato al ddl Appalti. L’impianto della delega approvata dal Governo è stato confermato e la struttura è rimasta piuttosto snella. Si è trattato di un percorso totalmente diverso, quindi, dalla riforma del 2016 firmata dall’ex premier Matteo Renzi, quando la stessa Lavori pubblici di Palazzo Madama approvò moltissimi emendamenti dettagliando nel particolare la delega.

Fa un passo avanti, quindi, una delle riforme legate all’attuazione del Pnrr. L’intenzione di maggioranza e Governo è di dare il via libera al ddl entro giugno per avere poi il nuovo Codice entro un anno. Come su altri provvedimenti (come la delega sul fisco, per esempio) non sono mancate tensioni in maggioranza. I gruppi, infatti, hanno fatto ritardare i lavori in commissione poichè insoddisfatti dai troppi paletti posti dal Mims e dalla commissione Bilancio. Una volta trovata la quadra, però, sono bastate due sedute in commissione per licenziare il testo che ha poi ricevuto l’ok senza modifiche dall’assemblea.

Vediamo le modifiche approvate a Palazzo Madama:

CAM OBBLIGATORI

I Criteri ambientali minimi, i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto per individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale, saranno da rispettare obbligatoriamente. Inoltre, dovranno essere differenziati per tipologie e importi di appalto e valorizzati economicamente nelle procedure di affidamento. Prima dell’obbligatorietà, però ci sarà un periodo transitorio. Dopo l’emanazione dei nuovi decreti ministeriali sui criteri ambientali minimi, dovrà essere previsto, infatti, un periodo transitorio con “tempi congrui” per l’avvio della relativa applicazione.

OBBLIGO REVISIONE PREZZI PER EVENTI OGGETTIVI E NON PREVEDIBILI

Previosto l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara un regime di revisione dei prezzi al verificarsi di “eventi o situazioni oggettive di particolare rilevanza e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta”.

Il principio prevede poi che gli eventuali oneri derivanti dal meccanismo di revisione dei prezzi “siano a valere sulle risorse del quadro economico degli interventi e su eventuali altre risorse disponibili per la stazione appaltante da utilizzare nel rispetto delle procedure contabili di spesa”.

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@fraciaraffo