Apprendistato, i dubbi dei sindacati sulla proposta Pd

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ROMA (Public Policy) – Dubbi dei sindacati sulla pdl a firma Pd sull’apprendistato. In generale, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno auspicato un intervento di riforma dello strumento ma hanno criticato alcuni punti della proposta. In particolare, durante le audizioni martedì in commissione Lavoro, le critiche maggiori si sono concentrate sulla possibilità di recesso anticipato del contratto.

“È necessaria una revisione della disciplina dei contratti di lavoro per poter ridare all’apprendistato una centralità necessaria per un contratto a finalità formativa”, ma “non pensiamo che l’eccessivo ricorso al tirocinio si possa risolvere con una riforma dell’apprendistato per renderlo più concorrenziale; non pensiamo che la crescita al ricorso dei tirocini possa essere contrastata rendendo più flessibile l’apprendistato”, ha detto Nicola Marongiu, Cgil.

Critiche, come detto, sulla possibilità che l’apprendistato diventi risolvibile ai 12-24-36 mesi. In questo modo il contratto di apprendistato diventerebbe un contratto con una durata minima”, ha aggiunto. “Piena condivisione dell’obiettivo ma disaccordo sulle misure per raggiungerlo”, ha specificato Livia Ricciardi, Cisl. “La lunga durata potenziale del contratto potrebbe essere in effetti un deterrente, quindi non siamo contrari in linea di principio alla possibilità di un’interruzione anticipata. Ma si dovrebbe affidare alla contrattazione collettiva la regolamentazione delle clausole di recesso anticipato; la contrattazione potrebbe anche meglio tarare la monetizzazione a carico del datore”, ha aggiunto.

“Non siamo particolarmente interessati alla flessibilità in uscita”, ma “rileviamo che così sarebbe un contratto di apprendistato a termine”, ha evidenziato Ivana Veronese, Uil. “Non basta aumentare il numero degli apprendisti, dobbiamo puntare alla stabilizzazione. Bisogna semplificare la tipologia di contratto ma non con una piattaforma ad hoc, il rischio è fare una piattaforma ad hoc per qualsiasi cosa. Le risorse vadano a incentivi la stabilizzazione degli apprendisti”, ha concluso.

Prevedere la possibilità di recesso anticipato rispetto alla scadenza naturale del contratto di apprendistato è “una ipotesi da valutare con attenzione. In linea teorica e di principio, è, pur con degli accorgimenti, percorribile, anche se il solo riferimento temporale non è sufficiente ad assicurare il perseguimento degli obiettivi formativi, propri del contratto di apprendistato. Conseguentemente, al criterio temporale andrebbe affiancato il rispetto del programma formativo, compresa la componente riferibile alla formazione trasversale. Senza il raggiungimento di questi obiettivi, salvo che il mancato raggiungimento non sia imputabile esclusivamente al dipendente, non dovrebbe essere possibile il recesso anticipato”, ha detto infine Fiovo Bitti (Ugl). (Public Policy) FRA