ROMA (Public Policy) – Sostegno al reddito dei pescatori “in tutti i casi di sospensione dell’attività di pesca stabilita con provvedimento delle Autorità competenti, causata da crisi di mercato, da avversità meteomarine o da circostanze connesse alla gestione delle risorse marine, garantendo una più equa distribuzione delle risorse a disposizione”.
È uno dei principi contenuti nella delega in materia di politiche sociali nel settore della pesca inserita nella pdl Ittica con l’approvazione in commissione Agricoltura alla Camera di un emendamento del relatore, Luciano Agostini (Pd).
La delega inserita nel provvedimento, come anticipato da Public Policy, prevede la riforma della cassa integrazione dei pescatori, e nello specifico del “sistema degli interventi compensativi a favore degli operatori della pesca nell’ambito delle risorse disposte dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp)“.
Oltre a quello già visto, i criteri direttivi sono due: favorire la tutela dei livelli occupazionali per tutti i casi di sospensione dell’attività di pesca connessi a fenomeni di inquinamento ambientali, alla presenza di agenti patogeni che colpiscono la risorsa ittica compromettendone la commercializzazione, a ristrutturazioni aziendali, cessazione dell’attività ed ogni altro evento, imprevisto e/o imprevedibile, comunque non imputabile alla volontà del datore di lavoro e del lavoratore; individuare forme alternative di impiego degli operatori della pesca, anche nell’ambito di progetti pubblici partecipati, in caso di sospensione obbligatoria dell’attività di pesca, con preferenza per quelle volte a tutelare e a valorizzare le risorse ittiche e la loro gestione ecosostenibile. (Public Policy) FRA