Associazioni e Ong hanno disertato le audizioni sul dl Sicurezza bis

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ROMA (Public Policy) – Alcune associazioni e ong non hanno partecipato – questa mattina – alle audizioni nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera sul dl Sicurezza bis.

Le associazioni hanno infatti deciso di disertare le audizioni in segno di solidarietà nei confronti della ong tedesca Sea Watch, esclusa dalle stesse. “Abbiamo deciso di non partecipare alle audizioni alla Camera in segno di solidarietà per l’esclusione della Sea Watch”, ha confermato a Public Policy Patrizio Gonnella, il presidente di Antigone, raggiunto al telefono.

Le organizzazioni che hanno deciso di non prendere parte alle audizioni sono – oltre ad Antigone – i rappresentanti del Tavolo nazionale asilo, Open Arms, Medici senza frontiere e Mediterranea – Saving Humans.

L’unica che ha deciso di partecipare, tra gli auditi in calendario oggi, è la Comunità Papa Giovanni XXIII, con Laila Simoncelli: “Alcuni aspetti ci preoccupano. Innanzittutto lo spirito con cui è stato emanato” il decreto legge “e la ratio su cui si fonda, ovvero su alcuni presupposti del tutto infondati che finiscono per diventare dei veri e propri pregiudizi”.

“In particolare – spiega Simoncelli – ci sono due presupposti che riteniamo viziati, ovvero che gli interventi delle ong in determinate aree del mare non siano mere operazioni di salvataggio ma invece siano luogo per trasporto illegale di migranti; e che la presenza delle ong siano degli incentivi degli attraversamenti via mare dei migranti”.

Questi “pregiudizi“, aggiunge, “sono stati ripetutamente smentiti dalle inchieste della magistratura, dai dati delle Nazioni Unite, che da inchieste condotte in ambito parlamentare ed extra”.

COSA AVREBBE DETTO ANTIGONE

Il decreto Sicurezza bis “si muove all’interno di un solco già segnato da recenti precedenti provvedimenti legislativi che affrontano il tema della sicurezza e dell’immigrazione in modo manicheo, semplificato, producendo un’ulteriore compressione dei diritti e delle garanzie all’interno del nostro ordinamento giuridico”. Lo si legge nel documento che l’associazione Antigone avrebbe inviato alla Camera sul dl.

“Il sistema giuridico nella sua complessità, e i diritti per loro intrinseca natura – si legge ancora nel documento preso in visione da Public Policy – non possono essere continuamente intaccati sulla base di presunte ed indimostrate emergenze criminali e sociali. Così come il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto poco tempo addietro in una pubblicazione in onore di Guido Alpa, criterio ultimo e determinante di ogni ricerca giuridica, e dunque della stessa produzione normativa, non può non essere ‘la centralità della persona’. Un rispetto dell’altro che il disegno di legge in questione mette fortemente in discussione e che ci auguriamo il Parlamento non voglia avallare in nessun modo”.

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SOR-GAV