Bis, Ter (“Cura Italia”), fondi Ue: un po’ d’ordine sui decreti Coronavirus

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ROMA (Public Policy) – Dopo che la scorsa settimana il Parlamento, a maggioranza assoluta, ha accordato al Governo la possibilità di fare deficit per 25 miliardi in più, nelle Camere i lavori si sono essenzialmente tutti fermati. La capigruppo del Senato ha anche chiesto di unificare, in un unico provvedimento, i vari decreti relativi alle misure per affrontare l’emergenza Coronavirus (ovvero: il Bis, il dl Sanità e quello Giustizia, oltre al neo arrivato “Cura Italia” – o Ter).

Mercoledì 18 la capigruppo ha deciso un aggiornamento col Governo per verificare la fattibilità della proposta. Ad ogni modo la capigruppo ha stabilito all’unanimità di considerare prioritario per la prossima settimana l’esame in commissione del dl Coronavirus bis, anche in considerazione della possibilità di ulteriori interventi normativi e del dialogo in corso tra la maggioranza, le opposizioni e il Governo. A tale riguardo si è convenuto di chiedere al presidente della commissione Bilancio del Senato di differire a venerdì 20 marzo alle 12 il termine di presentazione degli emendamenti al provvedimento.

Il Governo ha varato dunque lunedì il decreto “Cura Italia”: una nuova manovra finanziaria, sostanzialmente, da 25 miliardi di euro, che si basa su alcuni pilastri: 3,5 miliardi di risorse al servizio sanitario nazionale e alla protezione civile; 10 miliardi di euro per il sostegno a imprese, lavoratori e famiglie; iniezione di liquidità nel sistema bancario che cuberà (ad esempio con la sospensione delle rate dei mutui) circa 340 miliardi di euro; sospensione di scadenze fiscali e previdenziali.

A questo decreto ne seguirà un altro il prossimo mese, come anticipato da tempo da Public Policy, che sarà un dl Crescita 2, più improntato a realizzare uno sprint negli investimenti.

Dal canto suo l’Ue ci ha essenzialmente accordato la flessibilità che è servita al Governo per vararer il nuovo decreto. E, in generale, è pronta a seguire l’esempio italiano per il contrasto del coronavirus. Ha invece sollevato più di una critica e perplessità la decisione della Bce di non dare un concreto aiuto ai mercati europei.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha anche annunciato la creazione di “un fondo di risposta al coronavirus pari a 25 miliardi, da mobilitare in fretta”, dei quali “7,5 miliardi saranno a disposizione già dalle prossime settimane”. (Public Policy) VIC