La buona scuola non c’entra niente con le ‘ideologie gender’, ribadisce il Miur

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ROMA (Public Policy) – “Tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessuno modo né ‘ideologie gender‘ né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

A dirlo è stato il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi rispondendo, in commissione Cultura alla Camera, a un’interrogazione del Pd – a prima firma Delia Murer – sull’insegnamento dell’educazione di genere nelle scuole, anche in riferimento alle recenti vicende del Comune di Venezia e al comma 16 dell’articolo 1 della legge sulla Buona scuola.

“La finalità” del comma 16 dell’articolo 1 della Buona scuola “non è quella di promuovere pensieri e azioni ispirati ad ideologie di qualsivoglia natura, quanto piuttosto di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo ai diritti e ai doveri della persona costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere e maturare le competenze chiave di cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro cui rientrano la promozione all’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, così come stabilito anche dalla Strategia di Lisbona – ha spiegato il sottosegretario – Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione“. (Public Policy) NAF