Banda ultralarga, non regaliamo l’ennesimo monopolio a Telecom

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Sul piano strategico del governo per lo sviluppo della banda ultralarga, c'è un rischio da evitare sommamente: replicare l'errore compiuto nel 1997 con la privatizzazione di Telecom Italia. Allora, anziché separare la rete dalla compagnia telefonica, si fece di tutta l'erba un fascio, regalando a una compagine di azionisti privati il monopolio naturale della rete fissa. Il prezzo di quella scelta sbilenca lo abbiamo pagato a lungo, in termini di concorrenza falsata tra operatori telefonici e minori vantaggi per gli utenti

Lo Spillo

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Sebbene sia evidente che i calcoli del piano Juncker sono aleatori e per quanto l'ammontare complessivo non sarebbe comunque così determinante - 315 miliardi in tre anni rappresentano solo lo 0,33% del Pil annuo dell'Eurozona - vista la totale assenza di politica industriale in Italia e il crollo verticale degli investimenti (dai 64 miliardi del 2008 ai 43,7 del 2013, -32%), non possiamo certo buttare alle ortiche, come in passato, questa occasione, per quanto piccola. Anzi, nella nostra condizione non dobbiamo lasciare nulla di intentato, non possiamo perdere nemmeno un centesimo

Una svista rilevante nel decreto Terrorismo

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Con un emendamento al decreto Antiterrorismo l’Italia diventa il primo Paese europeo che rende esplicitamente ed in via generalizzata legale e autorizzato la "remote computer searches" e l’utilizzo di captatori occulti da parte dello Stato. Il fatto grave è che questo non lo fa in relazione a specifici reati di matrice terroristica (come fa pensare il provvedimento), ma per tutti i reati "commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche" (art.266 bis)

Lo Spillo

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Incredibile, ci sono incentivi che funzionano. La "Sabatini bis", che prevede finanziamenti agevolati nel settore dei macchinari industriali, sta sostenendo il rilancio della produzione delle macchine utensili, della robotica e dell'automazione. Un comparto cruciale in cui siamo tra i primi al mondo, che vende per il 75% all'estero e che, soprattutto, è un fedele indicatore dello stato di salute generale dell'industria. Bene. Ma non appena si allarga lo sguardo, si capisce che queste condizioni positive andrebbero ulteriormente sfruttate

Lo Spillo

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Tanto è innovativa la nuova immagine della politica renziana quanto sono tradizionali gli errori del governo Renzi. I nostri conti non sono a posto e l'economia non è certo ripartita: ricominciare con un deficit spending del tutto sbilanciato sulla spesa pubblica improduttiva significherebbe ripetere gli stessi identici errori che ci hanno condotto sull'orlo del baratro, tra l'altro buttando alle ortiche tutti i sacrifici compiuti in questi anni di crisi e di austerità

Contratto a tutele crescenti, il diavolo è nei dettagli

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Non si capisce la ragione per cui un datore di lavoro dovrebbe stipulare, nel corso di quest'anno, un contratto a tempo determinato, considerando peraltro i vincoli che questo tipo di rapporto impone (ad esempio la non recedibilità fino alla scadenza, nemmeno per giustificato motivo, o i limiti quantitativi stabiliti dalla legge). Ci si chiede quale sia il senso di incentivare (e con diversi miliardi di euro) una tipologia di contratto rispetto a un'altra, per un solo anno e in modo così distorsivo

Lo Spillo

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La battaglia che sta per scatenarsi in commissione alla Camera (riunite Finanze e Attività Produttive) dove è in discussione il provvedimento sulle banche popolari, è frutto di due errori speculari. Da una parte, è responsabilità del mondo delle popolari aver eluso una riforma attesa da decenni, che avrebbe potuto tranquillamente essere un'autoriforma. Dall'altra, il governo che, senza sentire nessuno, ha usato lo strumento del decreto legge, presupponendo requisiti di "necessità e urgenza" che con tutta evidenza non sussistono

Banda larga, se le buone intenzioni danneggiano il mercato

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Il piano di switch-off della rete di rame allo studio del governo appare come una via tortuosa per un fine semplice: rinazionalizzare il principale operatore di TLC, proprio quando esso è diventato una società ad azionariato diffuso (55% in mano ai fondi). Si potrebbe pensare che ciò sia un bene? A 20 anni dalla privatizzazione, è tangibile l’effetto proconcorrenziale di quella operazione, che comunque valse, se volessimo pensare al solo interesse dello Stato, 12 miliardi di euro

Lo Spillo

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Gli accordi di cooperazione fiscale di questa settimana con Svizzera e Liechtenstein che mettono fine all'inviolabilità del segreto bancario sono il risultato di un lavoro, cominciato nel 2008 all'indomani del crack finanziario, quando la finanza internazionale è finita sotto accusa e i movimenti dei capitali hanno iniziato ad essere maggiormente verificati e analizzati a livello planetario. Rallegriamoci dunque degli accordi raggiunti, ma restiamo consapevoli che godiamo di meriti che non sono (solo) i nostri

Lo Spillo

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Secondo l'Autorità per l'energia tra il 2008 e il 2012 la Robin Tax ha fruttato 4,9 miliardi. Poiché la sentenza della Consulta non è retroattiva, adesso si pone un problema di bilancio per il futuro. In realtà, visto il calo del prezzo del petrolio, gli incassi nei prossimi anni sarebbero stati minori. Per via XX Settembre la strada per rispettare i vincoli di bilancio, adesso, è una sola. Tagliare le spese. Bene, bando ai facili populismi e diamo attuazione, per una volta, a promesse e annunci

Opinioni

Salvini contro gli NCC (e il suo beniamino Milei)

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di Carmelo Palma ROMA (Public Policy) – A volte ci sono piccoli incidenti normativi che illuminano grandi contraddizioni politiche e rivelano che l’inclinazione alla “doppia...