Camere, già 539 proposte di legge: dalla castrazione all’acqua pubblica

0

ROMA (Public Policy) – Sono 377 i progetti di legge annunciati alla Camera dal 23 marzo ad oggi, quindi dai nuovi parlamentari eletti il 4 marzo scorso per la XVIII legislatura. Di questi, 14 sono di iniziativa popolare e 19 proposte di modifica costituzionale. Lo si legge sul sito della Camera.

Più “moderati” i colleghi del Senato. Da quanto si legge nell’area ricerca del sito del Senato, allo stato attuale sono stati depositati a Palazzo Madama  162 disegni di legge, di cui 4 di iniziativa popolare e 17 di modifica costituzionale.

Per quanto riguarda la Camera, i 5 stelle con Federica Daga hanno già presentato diverse proposte di legge in materia di ambiente, acqua pubblica e limitazione del consumo del suolo.

Mentre la Lega con Guido Guidesi pensa ad introdurre un articolo nel codice penale in materia di acquisto di merce contraffatta o di origine e provenienza diversa da quella indicata; e con Nicola Molteni chiede modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa e di aggravamento delle pene per i reati di furto in abitazione e furto con strappo. Lo stesso Molteni che propone “l’introduzione del trattamento farmacologico di blocco androgenico totale a carico dei condannati per delitti di violenza sessuale”, una legge contro l’accattonaggio e una di riforma delle norme sull’immigrazione.

Al Senato uno dei senatori più produttivi è sicuramente Antonio De Poli (Noi con l’Italia-Udc). A Palazzo Madama, tra i disegni di legge presentati dopo il 23 marzo si segnalano ad esempio quello di Pietro Grasso (Leu) per l’istituzione di una commissione parlamentare antimafia, due di Gaetano Quagliariello (Noi con l’Italia-Udc) sull’introduzione della clausola di sovranità rispetto al diritto dell’Unione Europea e sulla modifica della legge in materia di reati di surrogazione di maternità e di commercio di cellule e tessuti di origine umana.

E quello dell’ex condirettore di Repubblica, Tommaso Cerno, del Pd con “modifiche alla parte seconda della Costituzione per assicurare il pieno sviluppo della vita democratica e la governabilità del Paese”. (Public Policy) VIC