(Public Policy) – Roma, 24 set – I carburanti in Italia sono
sottoposti a un regime fiscale tra i più alti in Europa,
“tuttavia le tasse non bastano a giustificare il divario dei
prezzi”. Il gasolio nel nostro Paese è tassato al 54,7%
contro il 49% della Francia, il 48,6% della Germania e il
44,5% della Spagna. I settori della raffinazione e della
commercializzazione dei carburanti soffrono a causa di
pesanti limiti strutturali e delle sfide congiuntutali. Dal
2007 al 2012 i consumi dei prodotti petrolilferi in Italia
sono calati in media del 4% all’anno.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nella relazione
presentata oggi al Senato dall’amministratore delegato
dell’Eni Paolo Scaroni, in audizione nella commissione
Industria di Palazzo Madama.
In Europa – si legge ancora nella relazione – dal 2008 a
oggi sono stati chiusi 7 poli produttivi di petrolio e sono
state vendute 9 raffinerie. Il consumo di petrolio in
Europa, invece, è calato in media dal 2007 al 2012 del 2%
all’anno. Secondo Scaroni, “il prezzo dei carburanti in
Italia e negli altri Paesi europei è condizionato
principalmente dalle quotazioni internazionali dei prodotti
raffinati e dal cambio euro-dollaro. Tuttavia il prezzo alla
pompa in Italia è superiore a quello degli altri principali
mercati europei”.
Infatti, nel nostro Paese il costo medio di un litro di
benzina si aggira intorno a 1,76 euro contro l’1,64 della
Germania, l’1,54 della Francia e l’1,45 euro della Spagna.
Per quanto riguarda il gasolio, invece, il prezzo medio al
litro è di 1,65 euro in Italia, 1,44 in Germania, 1,36 in
Spagna e 1,35 in Francia. (Public Policy)
SOR