Dl Carceri, approdo in aula senza modifiche. Malumori nella maggioranza

0

ROMA (Public Policy) – Nessuna ulteriore modifica al decreto Carceri. La commissione Giustizia al Senato ha licenziato il provvedimento così come arrivato dalla Camera. Come anticipato dei giorni scorsi, infatti, il decreto è a rischio decadenza (scade il 21 febbraio) e per questo la commissione di palazzo Madama ha ‘congelato’ il testo, che oggi approda in Aula per un veloce via libera entro domani. In commissione sono state presentate 500 proposte di modifica (per la maggior parte a firma Lega e M5s), ma tra inammissibilità, ritiri e pareri contrari di relatore e Governo il provvedimento rimane così com’è. Stessa cosa, dicono fonti parlamentari, succederà con l’esame in Assemblea.

“In base alla calendarizzione – ha detto a Public Policy il relatore del dl Enrico Buemi (Psi) – non ci sono più spazi per ulteriori modifiche”. Certo è che il poco tempo ha creato malumore tra i gruppi di maggioranza che, invece, avrebbero voluto emendare il decreto, soprattutto in due parti. “Andrebbe modificata – ha riferito una fonte Ncd – la parte che riguarda la libertà anticipata speciale”, misura temporanea che scadrà tra 2 anni, con la quale si amplia il beneficio dell’aumento dei giorni di detenzione (da 45 a 75) per ciascun semestre di pena espiata. Norma non condivisa da una parte della maggioranza, che con più emendamenti ha chiesto di ridurre l’aumento dei giorni “visto – spiega un senatore Pd – che ora, con la sentenza della Consulta (che ha dichiarato inconstituzionale la legge Fini-Giovanardi; Ndr), potrebbero essere liberati molti detenuti”.

Tra le modifiche a cui mirano alcuni senatori, ripresentate ora in Aula, c’è la norma che rende reato autonomo lo “spaccio di lieve entità”, che al momento prevede una pena da 1 a 5 anni. Per una parte della maggioranza questa andrebbe abbassata, magari distinguendola per droghe pesanti e droghe leggere. Non è escluso – riferisce una fonte di Palazzo Chigi – che la norma “possa essere modificata con un disegno di legge ad hoc”. L’ipotesi di una proposta di legge per il piccolo reato di spaccio (da presentare alla Camera) o un ddl (al Senato), era già stata avanzata durante l’esame del dl a Montecitorio. Come anticipato, infatti, la modifica proposta inizialmente dal relatore alla Camera David Ermini del Pd (in seguito ritirata), potrebbe diventare una pdl, che – riferisce una fonte Pd – sarà discussa insieme alla proposta di legge a firma Daniele Farina (Sel) sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di piante stupefacenti o psicotrope. (Public Policy)

SOR