Case Green, cosa prevede il mandato negoziale del Pe

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha di fatto confermato martedì il testo della revisione della direttiva sulla performance energetica degli edifici, la cosiddetta EPBD sulle case green, uscito dalla commissione Industria ed energia (ITRE) a febbraio.

Allora il cuore del compromesso raggiunto tra i deputati prevedeva target di efficienza più alti in cambio di maggiore flessibilità per gli Stati membri. Per quanto riguarda gli edifici residenziali esistenti i target sono stati portati – rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea – alla classe E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033. Tra gli elementi di flessibilità aggiunti alla proposta iniziale spicca l’eliminazione delle sanzioni, che ogni Stato membro potrà decidere se prevedere o meno. Inoltre su un 15% del parco immobiliare gli Stati membri potranno decidere di applicare target ad hoc, con clausole speciali per gli edifici storici o di pregio, anche non ufficialmente protetti.

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NAF