di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – Saltano le informative dei ministri della Giustizia e dell’Interno, saltano dunque – su richiesta delle opposizioni – anche i lavori dell’aula della Camera, sospesi fino a martedì 4 febbraio prossimo. E così salta anche la riunione congiunta del Parlamento per l’elezione dei giudizi costituzionali. Il clima parlamentare è sufficientemente incandescente, i cascami del caso Almasri e dell’inchiesta a carico di Giorgia Meloni e di alcuni ministri sono destinati a durare giorni, se non settimane, se non mesi.
D’altronde lo scontro istituzionale tra parte della magistratura e Governo è salito di livello. Sullo sfondo ci sono i duelli e i bracci di ferro sulle riforme e complessivamente una diversa idea della giustizia. Da una parte la maggioranza politica e il Governo Meloni, dall’altra i magistrati raccolti nell’Anm, l’Associazione nazionale magistrati (che ha programmato uno sciopero per il 27 febbraio). La separazione delle carriere dunque diventa il focus dei prossimi mesi della maggioranza, che ha trovato il modo – grazie anche all’inchiesta della Procura di Roma – di blindare politicamente la ministra del Turismo Daniela Santanchè, alle prese con più di un problema giudiziario.
Il Governo Meloni, che già di suo abbonda in retorica del complotto, può rivendicare di essere sotto attacco del deep state in virtù delle riforme che vuole attuare. La presidente del Consiglio ha dunque abilmente sfruttato l’inchiesta per presentare sé stesso e il Governo come vittima di un attacco coordinato che va avanti da decenni, secondo la storia politica del centrodestra, e nello specifico da quando Meloni si è insediata (a vario titolo ci sono complotti che potrebbero colpire o avrebbero colpito Arianna Meloni o l’accordo con l’Albania sui migranti).
Ma anche se le informative in Parlamento non si fanno, le domande restano: cosa ci faceva Almasri a Torino, a parte vedere una partita di calcio? Perché è stato arrestato soltanto in Italia e non già in Germania? Colpa dei tempi tecnici? E perché il signor Almasri è stato espulso dal nostro Governo? Perché il ministro della Giustizia Nordio non ha confermato l’arresto della polizia? Se l’arresto è irrituale non è altrettanto irrituale che un Governo decida di non dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale, il cui Statuto peraltro è stato firmato a Roma nel 1998? E in che senso il signor Almasri era pericoloso e per questo è stato espulso, come ha sostenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi? Sono tutte questioni che, scontro magistrati-Palazzo Chigi o no, dovranno ricevere, prima o poi, una risposta.
@davidallegranti
(foto cc Palazzo Chigi – la visita di Meloni in Libia, maggio 2024)