Che fine ha fatto il ddl sulle liberalizzazioni?

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ROMA (Public Policy) – Lavori con il contagocce sul ddl Concorrenza nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. L’iter del provvedimento, presentato a Montecitorio il 3 aprile, è iniziato nelle commissioni il 6 maggio scorso, con le relazioni di Silvia Fregolent e Andrea Martella.

È stato anche deciso che si sarebbero fatte almeno tre settimane di audizioni, ascoltando tutti gli attori interessati da un testo molto articolato sulle liberalizzazioni: dai notati alle vittime della strada. Da quel momento, però, il testo è finito nel dimenticatoio. Le Regioni hanno fatto sapere che, a meno di modifiche (soprattutto su rc-auto e carburanti) il parere della Conferenza sarà negativo. E quindi arresterebbe il percorso di conversione in legge.

Nel frattempo, in Parlamento, delle numerosissime audizioni programmate se ne sono fatte solo due (il 21 maggio): quella dei brokers delle assicurazioni e quella del Coordinamento unitario delle organizzazioni notarili (Cuon). Poi, complici anche le elezioni amministrative e la campagna elettorale che le ha precedute, tutto è tornato nel cassetto.

Questa settimana, ovvero mercoledì e giovedì, continueranno le audizioni: sarà la volta dei consumatori (mercoledì alle 15), e dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl (giovedì alle 14). Quindi le audizioni dovrebbero proseguire per le prossime settimane.

Verso fine mese, si apprende, dovrebbe essere fissato il termine per la presentazione degli emendamenti e quindi si dovrebbe entrare nel clou dell’esame. Esame che potrebbe però avanzare a rilento (visti anche gli altri provvedimenti che impegneranno il Parlamento, dal dl Pensioni al dl sulla banda ultralarga e quello sugli enti locali) soprattutto se, come viene rivelato, una delle ipotesi è quella di rimettere il provvedimento in un cassetto e non accelerarne i tempi di conversione. (Public Policy) VIC