Ddl Concorrenza, si cercano accordi al Senato

0

di Francesco Ciaraffo

ROMA (Public Policy) – Prosegue il lavoro sul ddl Concorrenza seguendo, però, ancora il percorso informale delle riunioni di maggioranza. I voti in commissione Industria al Senato non sono ancora iniziati e molto difficilmente prenderanno il via oggi. Intanto, da registrare un accordo su una serie di articoli come il 16 sui farmaci in attesa di definizione del prezzo e anche sulla disciplina dei controlli sulle società a partecipazione pubblica. Quest’ultimo non dovrebbe più essere espunto dal testo (come emerso nelle scorse ore) ma corretto.

Accordo anche sul servizio pubblico locale. Si va verso una previsione in base alla quale gli enti locali dovranno fornire “una motivazione qualificata” per la scelta o la conferma dell’in house. Non dovrebbe trovare spazio nel testo del ddl, quindi, la necessità – per gli enti locali – di ‘giustificare’ anche la scelta di affidare i servizi tramite il mercato, quindi con gara.

Rimarrà nel ddl, invece, la “previsione di sistemi di monitoraggio dei costi ai fini del mantenimento degli equilibri di finanza pubblica” ma verrà cancellato il riferimento alla “tutela della concorrenza”. Un modo, secondo parte della maggioranza, per non mettere troppi paletti all’in house.

Sui porti si va poi verso la definizione di strumenti per impedire la concentrazione di concessioni. Uno dei nodi principali rimane quello sull’idroelettrico. Lo scoglio maggiore è rappresentato dalla definizione circa l’applicazione del golden power sulle concessioni. Su questo tipo di previsione, sembra si sia giunti ad un accordo ma rimane da chiarire la definizione della norma. La palla è ora nelle mani di Palazzo Chigi che si è impegnato a mettere a punto un testo da sottoporre poi all’attenzione della maggioranza. Occorrerà capire se il Governo deciderà di porre il meccanismo di protezione degli asset strategici a valle di una procedura di gara (ipotesi che suscita non pochi dubbi applicativi) o a monte (con la previsione, cioè, di stringenti paletti per la partecipazione alla competizione). Ma non solo. Nelle ultime ore, infatti, sembra tornato ad essere messo in discussione anche il meccanismo del project financing. L’indicazione emersa già nelle scorse settimane era quella di inserire nel ddl una previsione che indicasse alle Regioni la finanza di progetto come il meccanismo da ‘privilegiare’ nelle procedure di gara. Ipotesi, questa, che è tornata invece in bilico.

Criticità vengono segnalate anche sugli articoli sulle colonnine di ricarica e sui rifiuti. Rimane poi da affrontare ancora il capitolo concessioni balneari.

Mentre sui tempi: in base al cronoprogramma definito da maggioranza e Governo il provvedimento sarebbe già dovuto essere approvato in commissione e in questa settimana sarebbe dovuto arrivare l’ok anche dall’aula. Obiettivo quindi mancato. I voti in commissione potrebbero iniziare la prossima settimana.  (Public Policy) 

@fraciaraffo