(Public Policy) – Roma, 5 giu – “Siamo usciti per un mese,
ma già siamo oltre il 3%“. Lorenzo Bini Smaghi, oggi
presidente di Snam Rete gas, ieri nel board della Bce,
partecipando a “Grandi quanto il mondo,
l’internazionalizzazione chiave per tornare a crescere”,
nell’ambito di un “dialogo” con Franco Bassanini, presidente
della Cdp, giudica indispensabile “un progetto credibile di
rientro dal debito”.
Quanto al tema dell’internazionalizzazione concorda con
Alberto Bombassei (Sc): per tornare a crescere bisogna
fermare l’emorragia di imprese italiane che delocalizzano
“bisogna – dice – fermare le aziende che se ne stanno
andando”.
Sul come fare e sul contributo di un Governo “di grande
coalizione” asserisce “funzionano se hanno 3-4 anni di tempo
e un programma molto preciso”. “Non è questione tanto di Imu
sui capannoni o di un punto di Iva in più, ma – sottolinea –
di una prospettiva di politica industriale”.
In tema di credit crunch, Bini Smaghi considera centrale il
sistema bancario e con una larvata critica alla relazione di
Visco afferma che “occorre ridare fiducia ai banchieri
italiani affinché si assumano rischi” e non insistere sulla
patrimonializzazione delle banche.
Bini Smaghi riconosce che il sistema bancario italiano è
complessivamente sottopatrimonializzato e dice che il
problema “bisognerà affrontarlo”, ma lascia intendere che
questo va risolto in Europa e in Italia a livello politico.
(Public Policy)
ABA