Conti pubblici, verso ok Senato ddl assestamento 2015: cosa prevede

0

ROMA (Public Policy) – di Viola Contursi – Sarà approvato dal Senato in prima lettura, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, insieme al ddl Rendiconto 2014, il ddl di Assestamento 2015. Ovvero il disegno di legge che il governo presenta ogni anno a giugno per rivedere i calcoli stimati sull’anno in corso. Al momento il ddl si trova all’esame della commissione Bilancio di palazzo Madama e il termine per la presentazione degli emendamenti è fissata per le 13 del 7 settembre.

Nel corso della stessa settimana i due ddl, di Rendiconto e assestamento, approderanno in aula per il via libera e quindi passeranno alla Camera. Per quanto riguarda le previsioni assestate di competenza per il 2015, al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi Iva, rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio per il 2015, il disegno di legge Assestamento evidenzia un miglioramento del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato e un peggioramento del risparmio pubblico. Il saldo netto da finanziare presenta una variazione di segno positivo pari a 1.313 milioni, passando da circa -53,6 miliardi a circa -52,3 miliardi di euro, con un miglioramento del 2,4%. Con riferimento al risparmio pubblico le previsioni assestate sono invece peggiorative del 4,2%, rispetto a quelle iniziali, per un valore di 739 milioni.

SEGNO MENO PER I SALDI – Con riferimento alle previsioni assestate di cassa per il 2015 le variazioni delle autorizzazioni di cassa comportano, rispetto alle previsioni iniziali, un peggioramento di tutti i saldi. L’entità del peggioramento del saldo netto da finanziare è di circa 23,5 miliardi di euro (20,8%), dai circa 113 miliardi delle previsioni iniziali a 136,6 miliardi di euro. Di una percentuale simile peggiora anche il risparmio pubblico, con una variazione in termini assoluti di poco più di 15 miliardi di euro (da circa -75 miliardi a circa -90 miliardi), mentre la necessità di ricorrere al mercato registra un incremento di 17,8 miliardi, raggiungendo l’importo di oltre 380 miliardi di euro; l’avanzo primario passa da -25,7 miliardi, a -56,8 miliardi, con un peggioramento percentuale superiore al 120%. (Public Policy) VIC

continua – in abbonamento