di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – Cronache dal Campo largo. In Basilicata, dopo il ritiro di Domenico Lacerenza, medico oculista, rimasto in campo per un paio di giorni come candidato di CL, l’alleanza Pd-M5s-Più Europa ha trovato il suo nuovo aspirante presidente di Regione per le elezioni del 21 e 22 aprile: il democratico Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera. Dal Pd lucano assicurano che almeno sua candidatura resisterà. Vedremo. Non sarà però sostenuta da Angelo Chiorazzo, ex candidato del Pd, imposto dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza a tutta la coalizione, che si era fatto da parte la settimana scorsa solo per permettere a Lacerenza di candidarsi, dando il suo benestare. L’imprenditore delle coop bianche dunque è già tornato in campo con la sua Basilicata Casa Comune.
In una Regione in cui l’ex Terzo polo alle elezioni politiche aveva preso ben il 9,8 per cento, sia Matteo Renzi (per primo) che Carlo Calenda (solo oggi) hanno detto che sosterranno Vito Bardi, il presidente di Regione uscente, esponente di Forza Italia. “Il generale Vito Bardi è un candidato moderato e Italia viva, per il bene della Basilicata, sosterrà la sua candidatura alla presidenza della regione”, ha detto la coordinatrice nazionale nazionale di Iv Raffaella Paita: “Ci presentiamo nella sua lista per valorizzare l’area civica, centrista e moderata. Saranno presenti e protagonisti della lista e del progetto i consiglieri regionali di Italia viva Mario Polese e Luca Braia, candidati forti e autorevoli e assieme a loro altre importanti figure di Iv. Il campo largo ha dato di sé uno spettacolo indecente con continui cambi di candidati e scarso rispetto per la Basilicata e il suo futuro. Tutto ciò è lontano dal nostro modo di intendere la politica. Come abbiamo più volte detto, non siamo un partito ideologico e ciò che importa di più per noi è fare il bene della Basilicata e del Paese”.
In Piemonte, invece, il Pd ha scelto il candidato presidente alle elezioni regionali di giugno. Era atteso, per sabato, un duello fra la deputata Chiara Gribaudo e il vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle, ma alla fine l’assemblea regionale dei democratici ha optato per una candidatura unitaria. Sarà dunque Gianna Pentenero, assessora del Comune di Torino a lavoro, attività produttive, polizia municipale e politiche per la sicurezza la candidata del Pd. Una scelta sgradita al M5s, con cui il partito di Elly Schlein avrebbe voluto stringere un’alleanza contro il presidente regionale uscente Alberto Cirio (anch’egli di Forza Italia). “Registriamo questo cambio di passo e di metodo”, ha detto il M5s piemontese: “Alla luce di tutto questo, nei prossimi giorni il Movimento illustrerà il proprio programma e avvierà il percorso per la scelta del proprio candidato presidente”. Insomma, ognuno andrà per la propria strada. A dire il vero, non parevano esserci grandi speranze per la ricostituzione del Campo largo, viste le divergente su molte questioni, dalla Tav al nuovo ospedale da costruire alla Pellerina, al quale hanno già dato via libera sia Regione sia Comune.
Divisi, Pd e 5 stelle non hanno possibilità di superare il destra-centro alle elezioni, per questo il Campo largo a un certo punto diventerà inevitabile. Chi, a sinistra, dice che “se ne parlerà a giugno” intendendo dopo le Europee, momento di massima frammentazione del dibattito pubblico, visto che si vota con il proporzionale, vuole certificare l’inevitabilità di un’alleanza che è diventata, nonostante tutto, imprescindibile. Soprattutto per il Pd, dopo anni di subalternità culturale. Il problema, per il partito di Schlein e il partito di Giuseppe Conte, è che l’alleanza si baserà sul compromesso, sia in termini programmatici sia di candidature. Servirà sempre l’espressione elettorale più neutrale per riuscire a far convivere i due partiti alleati. Resta da capire quanto potrà reggere una coalizione del genere. Tanto più quando dovrà essere scelto il leader giusto, con l’avvicinarsi delle elezioni politiche.
Finché si tratta di candidare Alessandra Todde in Sardegna le cose non sono molto complicate, ma già in Piemonte e in Basilicata, come si è visto fin qui, la strada si è fatta impervia. Ci saranno mai dunque le primarie fra Schlein e Conte per la guida del centrosinistra? A Bari ci stanno provando, con le primarie che si svolgeranno il prossimo 7 aprile. A sfidarsi saranno Vito Leccese, candidato del Pd, e Michele Laforgia, candidato del M5s, in un clima tutt’altro che sereno. Al punto tale che viene da chiedersi se lo sconfitto appoggerà mai il vincitore. (Public Policy)
@davidallegranti